Wednesday, 19 February 2025

Età del consenso, il Consiglio regionale approva una mozione per innalzarla

Il Consiglio regionale ha approvato la mozione n.59 /12 che mira a far innalzare, nell'ordinamento nazionale, l'età del consenso. 

Per età del consenso si intende quella a partire dalla quale una persona può essere considerata capace di adottare comportamenti informati, come ad esempio rapporti sessuali. In Italia, l'età in parola coincide con i quattordici anni. Si tratta di una delle più basse fra la maggior parte dei Paesi. Soltanto in pochi altri Paesi l'età è più bassa: in Nigeria, ad esempio, il limite è fissato a 11 anni, nelle Filippine e in Angola l’età del consenso si raggiunge a 12 anni mentre, in Giappone il limite è fissato a 13 anni.

La mozione è stata firmata dal capogruppo di Fratelli d'Italia Giuseppe Neri che, a margine della seduta del Consiglio regionale, ha dichiarato: "Essendo la sfera sessuale, come sede dei valori più intimi della persona, un tema molto delicato quando coinvolge una personalità fragile e ancora in fase di evoluzione come quella di un minore, è necessario sviluppare un programma di azione che miri a costruire un mondo più a misura di bambino. A tal fine, occorre predisporre una maglia di protezione che tuteli il corretto e non precoce sviluppo psico-fisico del minore, risiedendo tale tutela nella immaturità anche sessuale di esso, nel rispetto dovuto all’infanzia e alla prima adolescenza.  La maturità del soggetto deve riguardare non solo l’aspetto fisico ma, anche e soprattutto quello psichico, posto che un minore difetta di quelle capacità di giudizio che gli consentano di valutare le implicazioni, specialmente di carattere etico, connaturate ai comportamenti sessuali”.

Neri ha aggiunto: "Da qui, la necessità e il dovere di impegnare la Giunta regionale ad intraprendere, presso le competenti sedi nazionali, comunitarie ed internazionali, avvalendosi del supporto e delle funzioni istituzionali del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, le opportune interlocuzioni affinché i governi e le assemblee legislative rispettino quanto convenzionalmente contemplato dalla dichiarazione ONU, che fissa nei 18 anni il raggiungimento della maggiore età". 

A stretto giro Antonio Marziale ha così commentato: "Il Consiglio Regionale della Calabria ha dimostrato oggi di volersi assumere coraggiosamente il compito di andare in controtendenza, facendosi carico della responsabilità di incidere anche sul piano culturale, oltre che politico, nel difficile compito di ricostruire la percezione dei minori, che sottostà ad ogni provvedimento legislativo: essere minorenni è un diritto inalienabile, fatto di bisogni e rivendicazioni – evidenzia il garante – il cui riconoscimento ha segnato lunghi secoli di lotte, oggi minate alla base da una cultura adultocentrica e mirante all’adultizzazione precoce dei più piccoli, per svariati e deprecabili motivi”.

“Sento il dovere di ringraziare il consigliere Giuseppe Neri, il presidente del Consiglio Regionale Filippo Mancuso e indistintamente tutti i consiglieri – ha continuato Marziale – per avere recepito le istanze di quanti a vario titolo sono dediti alla tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, gettando le basi per un cambiamento di rotta e diventando di fatto capitale mondiale dei diritti dei minori, oltre ogni steccato politico e ideologico”.

“Porterò la mozione all’attenzione della Conferenza nazionale dei garanti per l’infanzia e l’adolescenza – ha concluso il garante –  affinché si facciano carico di spronare i loro rispettivi consigli regionali e dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia della presidenza del Consiglio dei Ministri, del quale sono componente, nella certezza che un documento di siffatta portata possa, anzi debba necessariamente, ridare ai bambini e agli adolescenti diritti e dignità”.