Thursday, 19 September 2024

La sfida della startup calabrese con la prima cover 'dinamica' per smartphone

“Vedevo i miei compagni di scuola che compravano vagonate di cover. Alcuni miei amici ne avevano tiretti pieni, tutte ammassate. Per un cover standard si possono spendere dai 5 agli 80 euro. E io mi sono sempre chiesto, qual è il senso?

Allora, ho pensato perché non rendere dinamica questa logica”. È nata così l’idea di Rizieri Mele, quando ancora era uno studente dell’Istituto Industriale di Catanzaro, che punta a rivoluzionare il concetto delle cover per smartphone. Venticinquenne, Ceo di Searcode, una delle dieci startup calabresi che hanno da poco partecipato a Smau, uno dei principali eventi del settore. Occasione in cui ci sono stati contatti e attenzioni da parte di aziende come Ferrari e Toyota.

LA PRIMA PRODUZIONE, IL LANCIO SUL MERCATO DI COVERRIDE E LA PARTECIPAZIONE AL CES DI LAS VEGAS

La startup catanzarese sta per lanciare sul mercato Coverride, il prodotto ammiraglia basato sulla ‘dinamicità elettronica’, perché sarà affiancata da un’applicazione. “L’app consente di cambiare il design accedendo al marketplace in cui sono reperibili stili diversi interscambiabili in ogni momento della giornata adattandosi a ogni occasione”, spiega Rizieri Mele che annuncia: “In questo momento stiamo producendo il primo lotto da 2.100 pezzi che andrà sul mercato a gennaio dell’anno prossimo”. La startup, nata a ottobre di tre anni fa e con il primo brevetto depositato a aprile sempre del 2019, ha due dipendenti, che nei prossimi mesi saliranno a cinque. Il prodotto sarà presentato nella prossima edizione del CES di Las Vegas, l’evento mondiale più prestigioso nel mondo high tech. Molto presto sarà inaugurata una nuova sede, da 300 mq, proprio nel capoluogo calabrese. Riassumendo: “Siamo una startup che si occupa di elettronica di consumo. Il concetto è: tu compri un accessorio e ne compri tanti identici, la cui una variabile è la parte estetica, allora noi abbiamo voluto realizzare dei prodotti che sono dinamici. Ci puoi mettere un’immagine, un video, un NFT. Un unico accessorio per averli tutti. Questo ha un impatto positivo anche livello di ambiente, perché ne compro uno anziché tanti”.

Rizieri Mele

IDEA NATA A CATANZARO, LA PRIMA FASE DELLO SVILUPPO A ROMA E LA PRODUZIONE NEL CAPOLUOGO CALABRESE

Se l’idea è nata a Catanzaro, per il Ceo di Searcode, allora ancora fra i banchi delle superiori, c’è stata un’esperienza cruciale, uno snodo di vita: “L’esperienza che ha cambiato tutto è stato uno stage che ho fatto da Rubbettino editore. In realtà non ero stato inizialmente selezionato, però sentivo che dovevo farlo. Così ho mandato una mail al Ceo di Rubbettino. Il giorno dopo la preside viene e dice che aveva chiamato Rubbettino e che potevo fare lo stage. È stata una cosa che mi ha cambiato la vita perché in quella circostanza ho conosciuto Fiorentino Sarro, allora responsabile digital dell’azienda. Con lui abbiamo trovato subito grandi affinità. Fiorentino dopo un po’ lascia la Calabria e va a Roma ed è a lui che mi presenta Rinaldo Piccolomini. Con quest’ultimo, dopo una collaborazione su altri fronti, parlo per la prima volta dell’idea che può diventare una realtà imprenditoriale”. Piccolomini è uno degli altri fondatori della startup, assieme a Concetta Mele e Paolo Di Pietro Martinelli. All’applicazione ci lavora Vincenzo Sirianni. Il concepimento è stato in Calabria ma lo sviluppo a quel punto è poi passato a Roma, con altri momenti ‘segnanti’ come un seminario della Luiss nel 2017 e una lunga fase di sviluppo del prodotto. Dalla Capitale arriva una buona fetta di investitori, nell’ultimo round Searcode ha raccolto 400 mila euro. Ma anche Catanzaro non è venuta meno al momento del sostegno finanziario, con l’impegno della famiglia Rotundo. Rilevante è stato anche il supporto di Invitalia, con il bando Smart&Start dedicato all’innovazione. Dopo l’alternanza Catanzaro-Roma, è nel capoluogo della Calabria che adesso tutta la parte dello sviluppo e della produzione si concentra.

Vincenzo Sirianni

LE POSSIBILI EVOLUZIONI

Coverride potrebbe già subire una profonda evoluzione nel medio termine. Lo stesso Rizieri Mele, infatti, anticipa come sia stato depositato “un nuovo brevetto che ci consente di usare uno ‘scheletro’ adattabile a tutti gli smartphone fra i 5 e i 7 pollici. Mentre adesso nasce solo per IPhone. Non c’è solo il display, si entra in una logica modulare. Tu puoi comprare il modulo display, quello power bank, hard disk, cassa bluetooth. Si amplia la platea con più smartphone compatibili e si migliora la platea sul lato funzionale più che fashion. Un passo che dovremmo compire entro il 2024, fermo restando che è già tutto brevettato”. Questo è il futuro. Nel presente ci sono sfide di mercato con base operativa in Calabria e prospettive ‘dinamiche’.