L’Intelligenza Artificiale (IA) sta assumendo un ruolo sempre più preponderante nella vita quotidiana dell’essere umano, trovando applicazione in una vasta gamma di settori che vanno ben oltre il mero ambito tecnologico.
Sebbene l’IA possa apparire come una conquista tipicamente moderna, la sua genesi risale a metà del ventesimo secolo, grazie all’ingegno del matematico inglese Alan Turing, le cui visioni avveniristiche, accompagnate da minuziose ricerche scientifiche, gettarono le basi per lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale. Tecnologia iper sofisticata, algoritmi integrati, calcoli dinamici, robot “umani”, mezzi di trasporto che si muovano da soli: il mondo dell’IA punta orizzonti futuristici sempre più infiniti.
Charles Robert Darwin, celebre per avere elaborato la teoria dell’evoluzione dell’essere umano (e non solo) attraverso un processo di selezione naturale, non avrebbe mai potuto immaginare che un giorno l’uomo sarebbe stato affiancato, e in alcuni ambiti lavorativi addirittura sostituito, da una tecnica scientifica suggestiva ma nello stesso tempo che incute timore, per le sue potenzialità interattive ancora tutte da scoprire.
L’ingegnere Salvatore Iiritano, CEO e fondatore di Revelis ( www.revelis.eu), tra le aziende calabresi più attive nel settore delle soluzioni industriali di Intelligenza Artificiale, spiega per Calabriaonweb le peculiarità e l’impatto dell’IA nella società di oggi.
Che cos'è esattamente l'Intelligenza Artificiale?
“L’Intelligenza Artificiale (IA) è una tecnica che permette ai sistemi informatici di simulare capacità cognitive tipiche degli esseri umani. Ciò include l'apprendimento, il ragionamento e la capacità di risolvere problemi. Un sistema di IA è in grado di analizzare dati, identificare pattern e utilizzare queste informazioni per prendere decisioni o fare previsioni. Queste tecniche possono basarsi sull'apprendimento automatico, dove il sistema impara dai dati senza essere esplicitamente programmato, oppure su approcci logici e deduttivi per giungere a determinate conclusioni. In sostanza, l'IA cerca di replicare l'intelligenza umana nelle macchine. L’IA è applicata in svariati settori".
Quali sono alcuni degli ambiti principali in cui l'Intelligenza Artificiale sta già portando benefici concreti?
“L’IA ha un impatto sempre maggiore in moltissimi settori. In campo industriale, contribuisce all'automazione e all'ottimizzazione dei processi produttivi. Nel settore sociale, può migliorare l'erogazione di servizi ai cittadini. Pensiamo alla sanità, con strumenti per la diagnosi e la gestione delle malattie, ai trasporti, con lo sviluppo della guida autonoma, all'agricoltura di precisione, per una gestione più efficiente delle risorse. Un'altra area importante è quella dell'analisi di dati finanziari, dove l'IA può essere impiegata per prevenire frodi e fenomeni di riciclaggio di denaro. Inoltre, stiamo assistendo all'uso crescente di strumenti di IA generativa (GenAI) per la redazione di documenti, consentendo di analizzare rapidamente grandi quantità di informazioni e generare contenuti pertinenti. Si pensi ad esempio ai risparmi di tempo ed all’aumento di precisione che tale tecnologia può apportare nel processo di risposta a bandi gara. In generale, l'IA, attraverso l'elaborazione dei dati, offre la possibilità di migliorare processi e procedure in svariati contesti, portando benefici economici e sociali".
Che rischi si celano dietro l’utilizzo dell’IA?
“È cruciale considerare attentamente i potenziali rischi associati all'Intelligenza Artificiale. Tra questi, spiccano le preoccupazioni relative alla sicurezza dei dati personali, alla tutela della privacy e al potenziale impatto sulle relazioni sociali. Esiste anche il rischio di bias algoritmici, che possono portare a decisioni discriminatorie se i dati di addestramento non sono rappresentativi o se gli algoritmi non sono progettati con la dovuta attenzione. È fondamentale garantire che i sistemi di IA siano affidabili, sicuri e che il loro utilizzo sia trasparente, in modo che le persone possano comprendere come vengono prese le decisioni che le riguardano”.
Quali sono le principali tematiche etiche che emergono nell'applicazione dell'Intelligenza Artificiale?
“Le tematiche etiche legate all'IA sono molteplici e di fondamentale importanza. Un aspetto cruciale è il controllo umano sui sistemi di IA: è essenziale che le decisioni importanti non siano prese in modo completamente autonomo dalle macchine, ma che ci sia sempre la possibilità di intervento e supervisione da parte delle persone. Un altro tema rilevante è la trasparenza degli algoritmi: capire come un sistema di IA arriva a una determinata conclusione è fondamentale per garantirne l'affidabilità e per individuare eventuali errori o bias. La responsabilità in caso di danni causati da sistemi di IA è un'ulteriore questione etica complessa che richiede attenzione. Inoltre, è necessario assicurare la non discriminazione, evitando che i sistemi di IA riproducano o amplifichino le disuguaglianze esistenti. Infine, il benessere sociale e ambientale deve essere sempre tenuto in considerazione nello sviluppo e nell'utilizzo dell'IA, garantendo che questa tecnologia sia al servizio dell'umanità e del pianeta”.
Recentemente è stata presentata una proposta di legge regionale in Calabria sull'impiego di sistemi di intelligenza artificiale. Quali sono gli aspetti più significativi di questa iniziativa e c'è la possibilità che la Calabria possa diventare una regione guida a livello nazionale in questo settore?
“La recente proposta di legge rappresenta un segnale di grande attenzione verso un tema cruciale come l'Intelligenza Artificiale. In un contesto in cui sia a livello europeo che nazionale si sta lavorando per definire un quadro normativo, l'iniziativa calabrese dimostra una visione lungimirante. Tra gli aspetti più rilevanti, sicuramente spicca la volontà di non rimanere inattivi in attesa delle normative nazionali ed europee, ma di dotarsi fin da subito di strumenti per promuovere uno sviluppo e un utilizzo consapevole dell'IA sul territorio regionale. La creazione di un registro regionale dei soggetti attivi nel campo dell'IA affidabile è un'azione importante per mappare le competenze presenti e incentivare la collaborazione. Allo stesso modo, l'idea di prevedere delle premialità nei bandi di finanziamento regionale per i soggetti iscritti al registro rappresenta un incentivo concreto all'innovazione. L'istituzione di un ufficio regionale per l'IA con compiti di coordinamento, monitoraggio e promozione è un altro elemento chiave. Questo ufficio, coinvolgendo una pluralità di attori come imprese, università, enti locali ed esperti, può diventare un vero e proprio polo di riferimento per l'IA in Calabria. La focalizzazione su settori strategici per la regione, come il manifatturiero, l'agroalimentare e il turismo, dimostra una volontà di coniugare l'innovazione tecnologica con le specificità del territorio. La scelta di non prevedere nuovi oneri finanziari, ma di utilizzare le risorse già disponibili, è un approccio pragmatico che rende l'iniziativa concretamente attuabile. Se la Regione Calabria saprà dare concretezza a questi obiettivi, promuovendo attivamente la collaborazione tra il settore pubblico, il privato e il mondo della ricerca, e se riuscirà a diffondere la conoscenza e la comprensione dell'IA tra cittadini e imprese, ha sicuramente il potenziale per posizionarsi come una regione all'avanguardia a livello nazionale. La proattività dimostrata con questa proposta di legge potrebbe fare della Calabria un laboratorio interessante per sperimentare modelli di governance e di applicazione dell'IA che potrebbero poi essere replicati anche in altre regioni italiane”.