Carmelo Palmer sarà il primo calabrese che parteciperà alla Monaco-Dakar “Africa eco race”. Si tratta di un rally internazionale che segue le vecchie tracce dei grandi pionieri di quella che un tempo era ribattezzata Parigi-Dakar.
Si comincerà il 30 dicembre 2023 con partenza da Montecarlo. Dodici le tappe previste in Marocco, Mauritania e Senegal con una giornata di riposo; podio d’arrivo il 14 gennaio 2024 sulle rive del mitico lago Rosa. Alla gara partecipano piloti con moto, quad, auto, SSV e camion. Palmer ha deciso di affrontare questa avventura nella categoria più estrema, quella “Malle moto”, dove il pilota non avrà alcuna assistenza meccanica e dovrà cavarsela da solo con le poche cose che l’organizzazione trasporterà per lui. La sua compagna di viaggio sarà una Yamaha WR 450 F. Nato a Cosenza il 25 giugno del 1972, Carmelo Palmer ora vive a Lago, nel cosentino, dove è CEO e fondatore della Artech S.r.l., società di Edil Creations oltre che designer e fondatore della Arkinmotion S.r.l. Pratica questo sport sin da quando aveva 14 anni ed ha iniziato a partecipare alle competizioni quando ne aveva 30. Il 51enne ha all'attivo diverse partecipazioni al campionato Italiano Motorally e Raid TT. Ha iniziato nella categoria sport con KTM monocilindrica e ora corre nella categoria GPX con una Yamaha Ténéré 700 bicilindrica. Non è finita qui perché Carmelo Palmer partecipa regolarmente anche al campionato italiano epoca GR5 con moto storiche della sua collezione e al campionato regionale Enduro oltre che a tanti altri rally e Raid africani. Contattato dalla redazione di Calabria On Web ha svelato: “Custodisco gelosamente tanti trofei ma, soprattutto, tanti ricordi che arricchiscono il mio percorso e mantengono viva la passione
Carmelo, come è nata questa passione infinita per il mondo delle moto?
“Grazie ai miei nonni che mi regalarono la prima moto. La passione è esplosa sin da ragazzino e si può dire che non sono mai più sceso dalle due ruote. Mi piace vivere la moto a 360 gradi con le gioie e a volte anche i dolori che ti riserva. È una relazione che trasmette delle emozioni uniche, legate a molteplici esperienze e avventure che con lei sono riuscito a vivere. È difficile da spiegare, ma chi pratica sa cosa voglio dire”.
Sarai il primo calabrese a partecipare alla Monaco-Dakar. Come ti stai preparando a questa nuova sfida?
“È il mio sogno nel cassetto da quando ero poco più che adolescente. Seguivo tutto quello che era dedicato alla moto adventuring, Dakar, Camel Trophy. L'approccio è sempre quello di un ragazzino, ormai cinquantenne, al quale piace ancora avventurarsi e scoprire nuove sensazioni e nuove emozioni”.Gareggerai nella categoria 'Malle moto', al più estrema, nella quale non ci sarà nessuna assistenza tecnica. Perché questa decisione?
“Sì, correrò nella categoria 'Malle moto' ossia Motul Xtreme Rider. Sono due i motivi legati a questa scelta; uno di natura passionale e l'altro prettamente economico. Il primo è quello di compiere l'impresa da solo, senza aiuti esterni o assistenza, nel puro spirito dakariano, quello cioè che ha ispirato Thierry Sabine che la Dakar l'ha inventata. Un mix tra fascino e avventura dove ti ritrovi da solo, con la tua moto, ad affrontare questo lungo itinerario. Il secondo, come dicevo di natura prettamente economica, perché organizzare un’assistenza, portando giù un meccanico e dei mezzi costa troppo, e quindi per risparmiare qualcosa ho rinunciato ad un team e ho deciso di provare l'avventura estrema”.
La tua compagna di viaggio sarà la Yamaha WR 450 F. Quali sono le caratteristiche e le peculiarità della moto?
“La mia moto sarà una Yamaha WR 450 F con la quale sinceramente non ho ancora instaurato un rapporto consolidato. Ci stiamo frequentando quasi giornalmente ma ancora sono tante le cose da fare; sto cercando di cucirmela addosso smontandola e rimontandola, sperando di conoscerla il meglio possibile in ogni sua parte. È una derivata di serie, già modificata in precedenza perché ha partecipato alla Dakar 2020 e a quella 2021. Il grosso del lavoro, si può dire, è stato fatto dal vecchio proprietario, pilota professionista alto 2 metri; ora si tratta solo di trovare le geometrie giuste e le triangolazioni per me che sono 20 cm in meno. Ha tutte le caratteristiche di una moto da rally: serbatoi maggiorati anteriore e posteriore comunicanti, con capienza di 30 litri per le lunghe percorrenze, ammortizzatore di sterzo, pedane montate su piastre in acciaio bonificato abbassate e arretrate, impianto elettrico con la batteria che alimenta due sistemi separati, uno che agisce sul motore e uno sulla strumentazione, torretta strumenti che comprende il roadbook , due speedocap, un tripmaster, due gps satellitari, iritrack e ertf, quattro antenne e due faretti potenti; inoltre, tutta la torretta è comandabile dal manubrio tramite una serie di pulsanti, cerchi rinforzati con parastrappi al posteriore, sospensioni Kayaba preparate e piastre ricavate dal pieno. Insomma ha tutto quello che serve”.Come la stai immaginando questa tua prima Monaco-Dakar?
“Vorrei viverla giorno per giorno e godermela fino in fondo. Partecipare è già un grande obiettivo; portarla a termine sarebbe un traguardo impagabile”.
Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
“Di obiettivi ne ho sempre avuti tanti e spero di centrarne ancora molti nei prossimi anni. Il Moto rally è uno sport spettacolare dove non è solo il ‘manico’ a fare la differenza ma esiste una componente mentale che la fa da padrone. Correre e contemporaneamente interpretare una nota sul roadbook che tu stesso fai scorrere vi posso assicurare che non è facile ma nello stesso tempo è affascinante e appagante".
Un consiglio a chi vorrebbe approcciarsi a questo mondo?
"Consiglio a tutti i coloro che vogliono avvicinarsi a questo sport e a tutti i motociclisti Off Road di approcciarsi alla disciplina, di provare almeno una volta nella vita. E' un po' come una caccia al tesoro, diciamo anche che è come nella vita di tutti i giorni: bisogna cercare e poi trovare la strada giusta per arrivare all'obiettivo”.
La quindicesima edizione della corsa che passa dai vecchi itinerari della Dakar (ormai assente dall’Africa da oltre un decennio) si sarebbe dovuta svolgere nel mese di marzo, ma non è stato possibile a causa delle condizioni climatiche estreme e dall’esondazione del Lago Rosa in Senegal. Per Carmelo Palmer ancora qualche mese di preparazione prima di realizzare il sogno di una vita e vivere un’avventura unica che seguirà il mondo intero attraverso 40 TV accreditate e più di 100 giornalisti al seguito.