Premiato dal presidente del Consiglio regionale per l’impresa compiuta a Palma di Maiorca.
Dopo il secondo posto conquistato nella scorsa edizione, Raffaele Lo Prete, catanzarese classe 1972, è riuscito a raggiungere il traguardo più ambito, laureandosi campione del mondo over 50 di pesca in apnea nelle acque di Palma di Maiorca. Una vittoria costruita con preparazione, concentrazione e un perfetto approccio strategico.
A suggellare questo straordinario risultato, ieri il campione è stato ricevuto nella sede del Consiglio regionale della Calabria, dove ha ricevuto una targa di riconoscimento dalle mani del presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso. Un momento carico di emozione, che ha celebrato non solo l’impresa sportiva, ma anche il valore simbolico di un calabrese che, con sacrificio e passione, ha saputo portare in alto il nome della sua terra. Questo il testo inciso sulla targa:
“A Raffaele Lo Prete – Per lo straordinario risultato ottenuto e per il prestigio dato allo sport della Regione Calabria, con la vittoria al Campionato del Mondo di Pesca in Apnea Over 50. Con stima e riconoscenza”.
«Essere premiato nella mia regione – ha dichiarato Lo Prete a margine della cerimonia – è un’emozione che completa il senso di questa vittoria. Sentire la vicinanza delle istituzioni e vedere riconosciuto il lavoro fatto in silenzio, spesso lontano dai riflettori, è qualcosa che mi rende davvero orgoglioso. Questo premio è per tutti quelli che credono che, con impegno e costanza, anche i sogni più ambiziosi possano realizzarsi».
Lo abbiamo incontrato proprio in occasione della premiazione per farci raccontare le emozioni della gara e il suo punto di vista su questa disciplina.
Raffaele, quali sono stati i momenti chiave di questa vittoria?
«La gara è stata durissima, sei ore a un ritmo infernale. Nel primo tuffo la cernia grossa che avevamo individuato nei giorni precedenti non c’era, ma non ci siamo scoraggiati. Abbiamo seguito il nostro schema tattico e con grande concentrazione abbiamo portato a casa un risultato eccezionale. Solo alla fine, vedendo il pescato, abbiamo capito di aver fatto qualcosa di straordinario».
Come si costruisce una vittoria di questo livello?
«Serve una preparazione meticolosa. Nei giorni prima della gara abbiamo controllato i punti dell’anno scorso e ne abbiamo trovati di nuovi, ancora più profondi. Ogni dettaglio è stato studiato, dallo schema di gara alla gestione delle energie. In acqua non puoi permetterti distrazioni, ogni tuffo deve essere mirato».
Cosa hai provato al momento della premiazione?
«Un’emozione indescrivibile. Dopo tanto lavoro, vedersi sul gradino più alto del podio è stato incredibile. È una vittoria che condivido con tutti quelli che mi hanno supportato: la mia compagna, che mi ha aiutato tantissimo, la società Isola Ambiente Apnea e tutti gli amici che hanno creduto in me».
Consiglieresti la pesca in apnea a chi non l’ha mai praticata? Come si può iniziare?
«Assolutamente sì, è uno sport che regala emozioni uniche, ma va affrontato con il giusto approccio. Serve allenamento, conoscenza del mare e rispetto dell’ambiente. Chi vuole iniziare dovrebbe affidarsi a istruttori qualificati e praticare sempre in sicurezza, mai da soli. È una disciplina che insegna molto, non solo a livello sportivo, ma anche nel rapporto con la natura».
Come sono cambiate le condizioni del mare e la presenza di specie ittiche rispetto al passato?
«Negli ultimi decenni, il mare ha subito cambiamenti significativi a causa dell’inquinamento, del riscaldamento globale e della pesca intensiva. La qualità delle acque è compromessa in molte aree, con un aumento di microplastiche e sostanze inquinanti. Anche le specie ittiche hanno subito variazioni: alcune sono diminuite drasticamente, mentre altre, più resistenti o invasive, si sono diffuse».
Obiettivi futuri?
«Ora mi godo questa vittoria, ma il pensiero è già al prossimo anno. Difendere il titolo sarà una sfida ancora più grande, ma la motivazione non manca. Ogni gara è diversa e piena di imprevisti, quindi bisogna sempre migliorarsi e non smettere mai di imparare».
Con questo successo e il riconoscimento ricevuto dalle istituzioni regionali, Raffaele Lo Prete conferma il suo talento e la sua passione per la pesca in apnea, dimostrando che impegno, rispetto e strategia sono le vere chiavi per arrivare in alto.