Sunday, 16 February 2025

'Pig', il grande evento che ha celebrato il rito del maiale in Calabria

Esiste una tradizione più antica ed ancestrale come il rito del maiale? In Calabria ancora di più, se si pensa a tutti quei calabresi che, nel corso dei secoli, hanno radunato famiglie intere, intorno a quella che viene definita “quadara”.

Addirittura, negli ultimi anni, è nata anche la Confraternita della Frittola calabrese proprio per onorare e tributare il giusto riconoscimento al rituale mai dimenticato. Nino Rossi, Chef del Qafiz di Santa Cristina d’Aspromonte, è l’ideatore di uno degli eventi più coinvolgenti dell’intero panorama nazionale: Pig. Un rito ancestrale appunto, 28 cuochi, macellai, 6 pizzaioli, 4 pasticceri, 9 bartender con la straordinaria presenza, direttamente dalla Colombia, di Alquimico, all’ottavo posto della The Best World's Bar 2024.

E non è finita qui: 18 fra le più interessanti cantine dell'intero panorama enoico calabrese, 5 birrifici sempre calabresi e 8 dj che si sono alternati in consolle. Una grande festa, insomma. Dove? A Casa Qafiz a Santa Cristina d’Aspromonte. Quando un luogo, non scontato e neppure così centrale rispetto alle altre città calabresi, diventa attrattore identitario e riconosciuto.
Tecniche primitive, etica dei consumi e una gran voglia di sapori autentici.

Questo è stato Pig, ovvero del Porco calabro non si butta niente. L'uccisione del maiale ha sempre rappresentato, nell'immaginario rurale calabrese, un rituale collettivo di grande potenza liberatoria, carico di buoni auspici, buono per alimentare nuove speranze ed esorcizzare la paura dei raccolti magri e lo spettro della miseria. La demonizzazione sommaria del consumo di carne, senza distinguo su come e dove vivono gli animali, rischia di cancellare con un colpo di spugna rituali ancestrali come questo.

Ma anche quel che sopravvive del sentimento comunitario, della divisione e condivisione, della memoria della fame e dell'orrore dello spreco che il rito dell'uccisione del maiale condensava in un solo momento.

Enzo Ioppolo con il suo team ha rinnovato il rito antico perpetuando la tradizione, Bruno Piccolo ha rappresentato il consorzio del suino nero di Calabria, mentre ciascuno dei cuochi chiamati a raccolta ha scelto un taglio dell'animale per mettere a punto il proprio piatto. “Si tratta di alcuni chef protagonisti del rinascimento della cucina italiana e calabrese in particolare”, spiega Nino Rossi, chef-patron di Casa Qafiz e del ristorante Qafiz, ideatore e organizzatore dell'evento, “a loro il compito di dare linfa a un rituale in cui sopravvive la Calabria più autentica e carnale, letteralmente. Una tradizione che vogliamo recuperare per la carica identitaria che rappresenta”.

Gli Chef ed i Bartender invitati hanno avuto l'opportunità di prelevare le parti desiderate, scegliere gli ingredienti ed elaborare in totale libertà le loro idee. Hanno potuto dare sfogo ad ulteriore creatività con l'utilizzo delle tecniche preferite, attingendo ad una “palette” di ortaggi e materie prime del nutrito paniere stagionale e grazie alla ricchezza di erbe spontanee provenienti dal foraging guidato dall’esperto di alimurgia Roberto Vetromile.

Con Pig, Casa Qafiz è divenuta un palcoscenico dedicato alle cotture primitive e alle pietanze tradizionali che accompagnavano la carne, le tradizionali “frittole” (i tagli del maiale cotti nella sugna) nella zona che gli abitanti del luogo chiamano “A caddara”.

Non è mancata la “Kamado Grill area” un’area dedicata ad una batteria di “Green Egg” Kamado alimentati con il migliore carbone disponibile in Aspromonte per dare la possibilità agli chef di mettere
a fuoco la propria creatività.

“All’interno del ristorante “Qafiz” poi un’area riservata agli chef calabresi presenti con la stella nella guida Michelin 2025 che hanno lavorato in sinergia in una sorta di “jam session” al bancone in onore del maiale e della Calabria.

Dedicata agli artigiani della Pizza un’area per la cottura in forni tradizionali per avvolgere le loro creazioni nei profumi dati dalla legna. All’interno di Aspro Cocktail Bar si sono alternati dei grandi interpreti del concetto di bere miscelato “made in Qafiz” che hanno proposto le loro creazioni seguendo un mood specifico. Impossibile citare tutti i protagonisti, dagli chef ai pizzaioli, dai pasticceri ai musicisti, dai birrifici a Bar tender. È stata, più semplicemente, la festa della Calabria e del rituale antico del maiale.