Si è consumato il countdown per la conclusione dell’XI legislatura. Il 10 novembre il Consiglio regionale ha preso atto della morte della Presidente Santelli e ha chiuso la legislatura con il congedo di tutti i consiglieri, secondo quanto stabilito dalla normativa vigente. L’Assemblea potrà riunirsi soltanto per provvedimenti urgenti ed indifferibili.
La prematura scomparsa dell’on. Jole Santelli, oltre a suscitare generale sgomento e commozione, ha bruscamente interrotto la naturale prosecuzione della consiliatura. In un clima già difficile - alimentato da un’emergenza pandemica che è tornata a rinfocolarsi in questi ultimi giorni in tutto il Paese - i calabresi dovranno, dunque, tornare alle urne. Quando, ancora non è certo. L’indicazione è tra 90 giorni, fatti sempre i conti con la situazione sanitaria, e si accenna come data al 14 febbraio, giorno di San Valentino, (come vorrebbe la maggioranza di centrodestra), secondo quanto annunciato in Aula dal presidente dell’Assise regionale. In apertura dei lavori il presidente Tallini ha letto una lettera inviata dal capogruppo consiliare Pd Domenico Bevacqua, nella quale il consigliere di minoranza ha informato dell’impossibilità di partecipare ai lavori dell’Aula. “I postumi dei non lievi inconvenienti dovuti al contagio covid - ha scritto - necessitano dell’osservanza di un ulteriore breve periodo di opportuno riposo e mi impediscono di partecipare a quella che sarà l’ultima seduta di questa legislatura regionale drammaticamente segnata. Permettimi di concludere con un appello che auspico possa trovare unanime consenso: il covid non è affatto uno scherzo e nessuno può sapere come reagirà il proprio corpo, se ne viene colpito. Mettiamo da parte il cinismo e l’egoismo politico e portiamo con noi la coscienza di essere responsabili verso tutti i nostri simili. Specie i più fragili”. Questo il passaggio conclusivo di Bevacqua al quale il Presidente del Consiglio ha indirizzato “un augurio di pronta guarigione che lo possa restituire pienamente alla vita e all’attività politica”.
Nel prosieguo, le forze di opposizione in Consiglio regionale hanno rimarcato che “con 21 punti all’ordine del giorno è una seduta con la quale si vuol fare campagna elettorale” ed hanno contestato con vigore (annunciando di abbandonare i lavori) la possibilità di approvare in questa fase leggi e provvedimenti “che non siano caratterizzati dalla indifferibilità ed urgenza, sottolineando come possa essere licenziato solo il primo dei 21 punti all’ordine del giorno, per l’introduzione delle ‘Norme in materia di rappresentanza e doppia preferenza di genere. Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 7 febbraio 2005, n. 1 (Norme per l’elezione del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale)’”. Legge necessaria, si è detto, per evitare di incorrere nell’attivazione dei poteri sostitutivi del Governo. E sono seguiti momenti di serrato confronto politico che hanno toccato anche gli altri temi caldi sul tappeto: la data delle future elezioni regionali e la sanità.
Dopo la convalida (ai sensi degli articoli 18 e 19 del Regolamento interno) del consigliere regionale Antonio Billari subentrato al dimissionario Pippo Callipo, il Consiglio regionale si è ricompattato sulla proposta di legge che introduce la doppia preferenza di genere, modificando la legge regionale n. 1 del 7 febbraio 2005 “Norme per l’elezione della Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale”. Una proposta condivisa, che ha visto - dopo gli interventi di entrambi gli schieramenti, in cui si è sottolineato il risultato storico - l’approvazione unanime dell’Assise regionale.
“Con l’adozione di questo testo normativo - ha detto nella relazione il presidente Tallini - la Calabria colma un ritaro in materia di promozione della parità tra donne e uomini e nell’accesso alle cariche elettive della regione. La Calabria è una delle quattro regioni italiane che non si sono adeguate alla legge 20 del 2016, assieme a Piemonte, Val D’Aosta e Friuli-Venezia Giulia. La Liguria e la Puglia, invece, andate al voto a settembre, si sono viste imposta la preferenza di genere dal Governo. Noi non possiamo subire la stessa umiliazione ed alla luce del ritorno alle urne che potrebbe avvenire, secondo noi, il 14 febbraio, intendiamo licenziare autonomamente questo testo che
dovrebbe garantire una maggiore rappresentanza femminile in quest’Aula. La legge è uno strumento prezioso ed essenziale ma da solo non basta, deve essere accompagnato da un cambio culturale e di mentalità di tutti i partiti che devono valorizzare le straordinarie potenzialità delle donne. Dedico questo testo a Jole Santelli, prima donna a rivestire in Calabria la carica di Presidente della Regione e mi preme ringraziare, per il loro contributo, le colleghe Flora Sculco (Democratici Progressisti) e Tilde Minasi (Lega Salvini)”. La prima (che negli anni scorsi si era battuta per l’introduzione della doppia preferenza di genere) ha raccontato di un incontro avuto con l’on. Santelli nel corso del quale, “oltre alle tante cose importanti ed alle significative problematiche della nostra terra, affrontammo un tema che più ci appassionò - ha ricordato la Sculco - quello della legge elettorale e l’introduzione della doppia preferenza, e convenimmo che era giunto il tempo di superare ogni ostacolo, ogni resistenza, e che fosse arrivato il tempo di allineare la Calabria a tutte le altre Regioni che hanno già adottato questa modalità. Oggi poniamo fine ad una lunga via crucis caratterizzata da innumerevoli rinvii, un cammino non semplice. La Calabria ha fame di democrazia e ha fame di partecipazione - ha ancora detto Sculco - e la legge sulla doppia preferenza offre questa possibilità ad una parte che in questi lunghi anni è stata inspiegabilmente esclusa”.
Tilde Minasi, con commozione ha ricordato la figura della presidente Santelli. “Il termine più adatto - ha detto - sia ‘finalmente’ dopo un iter lungo e travagliato. Oggi siamo qui per garantire, e ribadisco, finalmente, un adeguamento della nostra Regione ai dettami normativi in materia per rendere tangibile il concetto di partecipazione femminile alla sfera istituzionale della Calabria”.
Così come era stato annunciato, con l’approvazione della legge che introduce la doppia preferenza di genere anche in Calabria, l’intera opposizione ha abbandonato il Consiglio regionale. Unica eccezione Flora Sculco (Democratici Progressisti), rimasta in Aula per “votare - ha spiegato - determinati provvedimenti”.
La riunione, che ha registrato una breve sospensione per una consultazione di maggioranza al banco della Presidenza, è ripresa con l’approvazione dei numerosi punti all’ordine dei lavori. Tra gli altri argomenti, è stata approvata a maggioranza, con
l’autorizzazione al coordinamento formale, la proposta di legge riguardante l’abrogazione dell’istituto delle primarie per la selezione di candidati alla elezione di Presidente della Giunta regionale. Sempre all’unanimità licenziato il provvedimento che - su proposta del consigliere Neri - ha riunito tre provvedimenti all’ordine del giorno: “Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007/2013. Approvazione del Piano Finanziario, del differimento del termine per la conclusione degli interventi e delle schede nuove operazioni”; Proposta di provvedimento amministrativo n. 51/11^, di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007/2013. Approvazione rimodulazione del Piano Finanziario. Approvazione schede intervento” e Proposta di provvedimento amministrativo n. 54/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007/2013. Approvazione rimodulazione schede intervento “StaInCalabria”, “InCalabria”, “II.13 Interventi stradali e aeroportuali”, “III.6 Politiche attive del lavoro”. Approvazione rimodulazione del Piano Finanziario”. Ok dell’Aula anche alla proposta di legge n. 53 “Modifica delle disposizioni transitorie sui requisiti strutturali e organizzativi delle strutture socio-educative per la prima infanzia, di cui all’articolo 23 della I.r. 15/2013. (BURC n. 65 del 30 giugno 2020). Proroga del termine di adeguamento”.
Il Consiglio ha dato il via libera ai seguenti progetti di legge: Istituzione Consorzio Costa degli Dei; Disciplina delle Associazioni Pro Loco; Norme per l’utilizzo dei farmaci nelle strutture pubbliche e private; Promozione dell’istituzione delle comunità energetiche da fonti rinnovabili; Modifica dell’articolo 23 della legge regionale 12/10/2012, n. 45 e Riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio derivante da prestazione professionale, in assenza del preventivo impegno di spesa, ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lett. e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e successive modifiche.
Approvati per come emendati i progetti di legge n. 63 “Modifiche ed integrazioni alla l.r. 36/2008, alla l.r. 47/2011 e 47/2018”; n. 48 “Modifica dell’articolo 17 della legge regionale 23/07/2003, n. 11”; nonché al n. 54 che introduce “Modifiche e integrazioni
agli articoli 12, 13 e 14 della legge regionale 30 aprile 2009, n. 14 (Nuova disciplina per l’esercizio dell’attività agrituristica, didattica e sociale nelle aziende agricole)”
Licenziate successivamente le seguenti proposte di provvedimento amministrativo: “Bilancio di previsione 2020-2022 del Consiglio Regionale della Calabria: assestamento e variazioni”; “Rendiconto esercizio 2019 dell’Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA)”; “Bilancio di previsione 2020 - 2022 dell’Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni In Agricoltura (ARCEA)”; “Approvazione del Bilancio Consolidato del Gruppo di Amministrazione Pubblica del Consiglio regionale della Calabria per l’esercizio 2019 - D.lgs. 23 giugno 2011, n. 118 e ss.mm.ii”; “POR Calabria FESR FSE 2014/2020 - Presa d’atto della proposta per la revisione del POR CALABRIA FESR-FSE 2014/2020 ‘Coronavirus Response Investment Initiative’ (CRII). Modifiche al REG. (UE) 1303/2013 e 1301/2013 approvata dal Comitato di Sorveglianza del Programma” e “Programma Regionale per le attività di sviluppo nel settore della Forestazione e per la gestione delle Foreste Regionali anno 2020”.
“Il Consiglio ha quindi preso atto della scelta della Giunta regionale, “come segno tangibile da condividere e accogliere”, di intitolare la Cittadella regionale alla presidente Jole Santelli.
In chiusura l’Aula ha deliberato la presa d’atto, così come previsto dal comma 2 dell’art. 60 del Regolamento Interno, della morte della presidente della Giunta regionale Jole Santelli. Il presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini - dopo il ricordo, non privo di commozione, pronunciato, rispettivamente, da Sinibaldo Esposito (CdL), Antonio De Caprio (Fi), Pierluigi Caputo (Jole Santelli Presidente), Domenico Giannetta (Fi), Giuseppe Graziano (UdC), Raffaele Sainato (FdI) e dall’assessore alle Politiche agricole, Gianluca Gallo - ha quindi congedato i consiglieri dell’XI Legislatura, ricordando che il Consiglio potrà riunirsi soltanto per i provvedimenti urgenti ed indifferibili.