
Il premio assoluto è andato al documentario di Mariantonia Fama e Roberta Lisi : "Uomini di carbone. Urbano che visse l'inferno di Marcinelle” prodotto da Radio Articolo 1; mentre il premio categoria reportages e approfondimenti è andato a Marilù Merolla, che ha partecipato con "L’ilva napoletana", prodotto per il settimanale del giornale Radio Rai “inviato speciale"di Rai Radio1. Ecco la motivazione con cui è stato assegnato il premio ad Elisabetta Ranieri, catanzarese, collaboratrice di “Calabria On Web” - il magazine edito dal Consiglio regionale della Calabria (www.calabriaonweb.it) -: “Torino viene descritta come la città fabbrica che non c’è più, la culla ormai vuota di tanti operai che ancoralottano per una esistenza professionale e privata che sia umana e dignitosa invece che segnata costantemente dal dramma dell’insicurezza e delle morti sul lavoro. Tra i meriti dell’inchiesta di Elisabetta Ranieri quello di non farci dimenticare ciò che è stato per migliorare ciò che sarà». La Giuria del Premio indetto da Radio Articolo 1 patrocinato dalla Fnsi, è composta dal presidente, il direttore di RaiRadio3 Marino Sinibaldi ( “L’importanza di questo premio è proprio quella di dare voce ad un tema difficile e complesso quale quello del lavoro”) e da Daniele Biacchessi (Radio24), Carlo Ciavoni (la Repubblica), Altero Frigerio (RadioArticolo1), Silvia Garroni (Repubblica Tv), Anna Maria Giordano (RadioRai), Andrea Giuseppini (Audiodoc), Antonio Longo (Mdc), Giorgio Nardinocchi (LiberEtà), Piero Pugliese (RadioRai), Roberto Secci (Articolo21).
“Si tratta di un premio - è spiegato nel bando di partecipazione - destinato a programmi, servizi, reportage e documentari radiofonici dedicati al tema del lavoro, ai suoi molteplici significati e in tutte le sue possibili declinazioni, che vuole essere un riconoscimento all'impegno di raccontare attraverso il mezzo radiofonico un tema tanto vasto e complesso e spesso oscurato dai grandi media: il lavoro come fatica, identità, realizzazione, dignità; il lavoro a tempo indeterminato, in nero, in affitto; il lavoro nelle sue molteplici implicazioni sulla vita individuale e sociale delle donne e degli uomini”.

La voce narrante è quella di Antonio Boccuzzi, unico supersite del rogo che ha partecipato alla cerimonia di premiazione condotta dalla giornalista Marta Bonafoni è stata seguita in diretta streaming da Radio Articolo 1 ed ha visto un parterre ricco di ospiti e testimonianze come quella dello storico sindacalista Pierre Carniti, di Jacopo Armini, sindaco di Monteroni d’Arbia-Suvignano, Carlo Buttaroni, presidente Tecné, Michele Di Fabio, lavoratore Ast Terni; Alfonso Frai, lavoratore Città della scienza Napoli, Beppe Giulietti, portavoce associazione Articolo 21 e Giovanni Rossi, presidente Fnsi.
«Credo che molti ricordano quella mattina – ha detto la Bonafoni durante la consegna del premio - e anche io me la ricordo. Mi ricordo di essere stata brutalmente svegliata dalle voci di quel disastro ed è come se effettivamente quel fuoco che anche la radio restituiva avesse inghiottito tutto il resto che in questo audio documentario invece torna a vivere».
“E’ il mio primo audio documentario autoprodotto - ha spiegato Elisabetta Ranieri - ma il merito va ad Antonio Boccuzzi (oggi deputato), perché è riuscito con la sua testimonianza ad accompagnarmi nelle strade della sua vita da operaio, facendomi capire il dramma di un incendio che ha distrutto le esistenze di molti, di una Torino vista da una fabbrica all’interno della quale il Mezzogiorno italiano è sempre stato presente, con uomini e donne che hanno contribuito allo sviluppo del Paese e che hanno sempre considerato il lavoro come unvalore. Quando ho deciso di fare questo lavoro – ha concluso – mi sono chiesta chi erano queste persone, che vita facessero, quali erano i loro orari, i loro ritmi. Mi ero resa conto che sulla tragedia della Thyssen conoscevo quello che già sapevano tutti: i fatti, gli esiti del processo e i nomi degli operari morti, però mi mancava ancora qualcosa. Mi mancava quella conoscenza che a volte va al di là della mera cronaca giornalistica e che riguarda la realtà quotidiana dei molti, troppi operai che ancora oggi lavorano in situazioni precarie e non sicure».
Ad Elisabetta Ranieri sono giunte le congratulazioni del presidente del Consiglio regionale della Calabria Francesco Talarico: “Mi auguro che questo importante riconoscimento per Elisabetta Ranieri sia da sprone per ulteriori successi legati alla realtà del nostro Paese che ha bisogno di essere raccontato e spiegato con il necessario disincanto e la massima obiettività possibile”.
Il documentario di Elisabetta Ranieri (“Di bianco c’è solo il telo”) è possibile ascoltarlo al seguente link: http://www.audiodoc.it/documentario.php?id_doc=205&lang=1