“Io sono la freccia”, edito da Readaction Editrice e già disponibile in libreria e negli store digital, è il libro scritto dalla calabrese Vincenza Petrilli: arciera campionessa paralimpica.
Un’autobiografia emozionante che parla di rinascita. Una lettera scritta con il cuore, quella della ragazza di Taurianova, per raccontare la sua storia, ma soprattutto per dare forza a chi come lei si è ritrovata, da un giorno all’altro, con la vita stravolta ma non è ancora riuscito a riprendersi dallo shock subito.
Enza Petrilli, 33 anni ad agosto, ripercorre le tappe più importanti della sua vita. Dall’infanzia spensierata all’incontro con il suo compagno Michelangelo;, da quel fine luglio del 2016 e da quella strada verso Gerace, che in pochi secondi è stata sommersa da sirene e angoscia, alla consapevolezza della sua nuova vita sulla sedia a rotelle. E poi l’incontro con l’arco, il bersaglio e le frecce. Con quello sport che l’ha rigenerata nello spirito, fino a portarla ai successi internazionali. Grazie ad una forza di volontà superiore a qualsiasi forma di rassegnazione.
Come scrive nel libro: «Questa è la mia seconda vita, la mia seconda chance. La seconda possibilità. Adesso, è vietato restare uguali. Sono andata oltre il dramma e per farlo ho dovuto affrontare le paure e vincerle. Le ho sfidate, le sfido ogni giorno. E scompaiono».
Parte del ricavato dei proventi del libro andranno in beneficenza, agli ultimi. Un’attenzione al prossimo che Enza ha sempre avuto e che la vede impegnata anche da vicepresidente dell’associazione Asd Aida Onlus – Associazione Italiana Diversamente Abili – che opera attivamente in tutta Italia.
Cosa ti ha spinta a scrivere il libro dal titolo 'Io sono la freccia'?
“Ho imparato, praticando il tiro con l’arco, che la freccia viene scoccata per colpire il centro del bersaglio. Ed ho capito che, mal che vada, se non si prende il centro, si rimane comunque vicino. Tutto ciò, mi rispecchia molto, perché in seguito all’incidente ho cercato di ‘rialzarmi’ il prima possibile e ‘correre’ verso il bersaglio, cioè l’obiettivo che mi ero prefissata”.
La scrittura ti ha portata anche a dare maggior importanza alla lettura?
“Sì. Pur non essendo una grande lettrice, ammetto che leggere libri sulle esperienze di vita delle altre persone, sicuramente può aiutare ognuno di noi ad affrontare i problemi che quotidianamente abbiamo davanti”.
Qual è il messaggio che vuoi lanciare attraverso il libro?
“Il messaggio che voglio far passare, è rivolto principalmente ai giovani, perché non si perda mai la speranza di poteri raggiungere i propri obiettivi. È quello di non mollare alle prime difficoltà, perché sono sempre stata convinta che più difficile è arrivare al risultato prefissato, maggiore sarà la soddisfazione che si avrà una volta arrivati”.
Che peso specifico ha avuto lo sport nella tua vita?
" ‘Grazie’ al mio incidente, ho capito che fare sport ti aiuta ad essere viva, a competere con altre persone ed attendere. Prepararsi per mesi per delle gare importanti, è adrenalina pura. È qualcosa che prima mi mancava e adesso, invece, non riesco a farne a meno”.
L'esser parte della Nazionale italiana ti permette di girare il mondo e di rappresentare la Calabria nelle principali manifestazioni. Quanto sei orgogliosa di rappresentare la tua terra?
“E' molto gratificante. Ogni volta che indosso la maglia azzurra in trasferta, porto sempre con me la mia amata Calabria, il mio paese, la mia gente. Ho sempre il sostegno dell’intera regione e questo mi inorgoglisce tanto”.
Dal punto di vista letterario ti dedicherai a qualche altro progetto?
“Non è il mio campo principale. Ma chissà, in futuro forse. Mai dire mai. Ho scritto la mia biografia perché volevo essere di aiuto a qualcuno che magari sta attraversando un momento di difficoltà e far capire che si può rinascere, anche quando si crede di essere spacciati”.
Cosa si augura Enza per il futuro?
“Spero di rimanere sempre la persona che sono diventata. E di poter portare il mio messaggio di speranza e di rivincita in più posti possibili. Questa è diventata la mia missione".
Prossimo obiettivo sportivo?
"Ottenere la qualificazione alle prossime Paralimpiadi di Parigi2024”.
E siamo sicuri che ci riuscirà. Perché Enza Petrilli è una freccia pronta a centrare il prossimo obiettivo.
IL PALMARES
Tutto inizia nel 2020, poco prima della diffusione della pandemia di COVID-19, quando la campionessa si unisce alla nazionale paralimpica di tiro con l'arco. Nel 2021 partecipa al World Ranking Tournament di Nove Mesto (Cze), portando a casa un bronzo nell'arco olimpico, poco prima dell'inizio dei Giochi Paralimpici in programma a Tokyo. La spedizione nipponica si rivela subito speciale per lei, che si mette al collo un bellissimo argento nel tiro con l'arco ricurvo femminile, al termine di una stupenda finale, con la rimonta fino al 5-5 e poi shoot-off che ha premiato l'iraniana Zahra Nemati (10-9), al terzo oro consecutivo nella specialità. Una medaglia inattesa ma dai mille significati.
Enza Petrilli sembra sia nata per tirare con l'arco. E la conferma arriva nel 2022, nel primo appuntamento internazionale dopo il successo di Tokyo. Ai Mondiali Paralimpici outdoor di Dubai, la calabrese di Taurianova dà spettacolo e vince. Anzi stravince, centrando il triplo oro ai Mondiali di tiro con l'arco. Una giornata da ricordare per l'arciera. La medaglia più importante arriva nell'arco individuale. Poi, sale sul gradino più alto del podio anche nel misto, in coppia con Stefano Trevisani, battendo la Thaliandia. Oro anche tra le squadre femminili, conquistato al fianco di Veronica Floreno.