Nei primi sei mesi del 2022 le esportazioni calabresi sono cresciute del 33,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Una dinamica in linea con l’andamento positivo registrato per l’intero territorio nazionale (+22,5%) e per il Sud (+16,2%). In valore – stando ai dati resi noti dall’Istat-, l’export è passato da 268 milioni di euro di gennaio-giugno del 2021 a 357 milioni dello stesso periodo del 2022. Ancor più significativo il balzo (+76,8%) rispetto al primo semestre 2020, quando ci fu la prima ‘gelata’ a causa del Covid. Nonostante l’incremento tendenziale, le esportazioni calabresi valgono ancora circa lo 0,1% di quelle nazionali. In crescita anche le importazioni (+37,2%), passate in un anno da 394 a 540,4 milioni di euro.
A livello merceologico, fra gli incrementi dell’export calabrese più significativi si segnalano, oltre a un boom dei filati di fibre tessili, il +26,35% di frutta e ortaggi lavorati e conservati, il +72,6% di altri prodotti chimici e il +69% di navi e imbarcazioni. In contrazione invece, almeno nel primo semestre, la vendita all’estero di locomotive e materiale rotabile ferro-tranviario con un -85,7%, medicinali e preparati farmaceutici -68,3% e autoveicoli 32,5%.
La provincia con la migliore performance sull’export è risultata quella di Catanzaro con +107,8% e un controvalore di 78,8 milioni, seguita dal Vibonese (+73%) e 26,2 milioni di vendite. Bene anche il Reggino con +24% nel primo semestre e con il valore assoluto più elevato di export nel confronto regionale (167,5 milioni) di euro e il Cosentino con +19% e un valore di 65,3 milioni. L’unica col segno negativo è la provincia di Crotone con -22,4%.