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Cedro Festival, quattro giorni dedicati alla diffusione del sacro agrume tra arte, sapere e gastronomia

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Musica e cultura, con un’attenzione particolare al folklore e al rispetto della tradizione locale.

Rav Moshe Lazar e il Lulav - Bouquet sacro

Questi gli ingredienti che hanno contraddistinto le quattro giornate del “Cedro festival”, kermesse svoltasi a Santa Maria del Cedro dal 17 al 20 agosto. Il lungomare Giorgio Perlasca, grazie ai concerti di musica dal vivo e ai numerosi stand allestiti per l’occasione e con prodotti a base di cedro, si è trasformato in un tripudio di fascino e seduzione per tanti turisti, curiosi e persone del luogo. Organizzato dal Consorzio del Cedro di Calabria, in fattiva collaborazione con il Comune di Santa Maria del Cedro e l’Accademia Internazionale del Cedro, l’evento è stato patrocinato della Regione Calabria e del GAL Riviera dei Cedri, ed è stato pensato con l’obiettivo di promuovere il cedro, unendo al significato religioso del sacro agrume, tanta tradizione e buona musica popolare. Le quattro serate infatti, sono state intrattenute dai Renanera, Peppe Barra e Quisisona, quasi a ribadire l’importanza della tradizione e delle radici storiche, un connubio rafforzato più volte dal Presidente del Consorzio del Cedro di Calabria Angelo Adduci. Un evento con al centro l’oro verde della Calabria che ha offerto l’opportunità di discutere e affrontare nuovi modi di concepire l’agricoltura tradizionale, con un’attenzione particolare al paesaggio rurale, tipico della zona.

Franco Galiano e i Rabbini

Il cedro è un prodotto di nicchia, fortemente radicato in questo territorio che deve essere diffuso il più possibile. Attorno alla sua figura gravitano leggende e storie quasi incantate, che nascondono una buona dose di mistero, un frutto sacro congiunto al popolo ebraico, che nella riviera dei cedri ha trovato la propria internazionalizzazione. Un evento molto importante e caratteristico, si è tenuto domenica 18 agosto: la festa delle capanne. La storia del cedro si intreccia con quella degli ebrei, in quanto questo agrume è l’elemento fondamentale per la festa del Sukkoth. Le relazioni tra ebrei e contadini sono molto profonde e hanno radici antiche: testimoniano grande rispetto, collaborazione e amicizia. L’ebreo, tramite questa festa, chiede a Dio la remissione dei peccati di tutta l’umanità. La celebrazione della festa, avviene con il lulàv -il bouquet- composto dal cedro, assieme alla palma, al mirto e al salice. Con la sua simbologia il salice, che identifica la perfidia, richiama la lingua del serpente; il mirto l’occhio femminile e la curiosità; la palma la superbia e la supponenza e il cedro simboleggia la conoscenza. La cerimonia, si è svolta al cospetto del Rav Moshe Lazar e i rabbini presenti per l’occasione. Le quattro serate si sono concluse con l’evento “Calabria bella come i cedri”, organizzato in occasione della selezione regionale di Miss Italia. L’ottava tappa del concorso di bellezza è stata vinta dalla diciottenne di Sangineto Giulia Francica, Miss Rocchetta Bellezza Calabria 2019. La serata è stata condotta da Andrea De Iacovo e ha visto sul palco il corpo di ballo guidato dalla coreografa Lia Molinaro e la cantante Ylenia Iorio. Durante la serata, è stato molto importante il richiamo ad uno dei temi sociali più rilevanti: la violenza di genere, quasi a ribadire quanto oggi, soprattutto in un concorso di bellezza, siano considerevoli e significativi tali messaggi. Per la premiazione finale è intervenuta sul palco, oltre al Presidente del Consorzio Angelo Adduci, anche l’assessore alla cultura Emanuela Dito, in rappresentanza del Sindaco Ugo Vetere e dell’amministrazione comunale, che ha così commentato la buona riuscita della serata “Siamo entusiasti che la selezione di Miss Italia Calabria concluda il Festival del Cedro che non a caso ci qualifica anche nel nome. Speriamo che l’anno prossimo ci ritroveremo, soprattutto alla presenza di un pubblico così numeroso”.

 

 

Aurora Diletta Della Rocca

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