C’è un’altra Calabria che riesce ad alzare la testa e conquistare l’attenzione dell’opinione pubblica nazionale. Un’altra Calabria è possibile, che vive il suo riscatto attraverso la strada maestra della cultura, che, se imboccata nel modo giusto e con i giusti mezzi, porta lontano: porta al successo.

Il duo – un duo vincente che negli anni si conferma vincendo la sfida di superare se stesso – è quello di Gilberto Floriani e Maria Teresa Marzano, detto in stretto ordine alfabetico perché non c’è chi tra i due possa prevalere sull’altro: per impegno, qualità, entusiasmo, idee, passione.
Il Festival Leggere& Scrivere, giunto alla sua ottava edizione ha confermato di essere un’agorà, nel senso classico del termine: uno spazio condiviso che annulla le distanze, mette in circolazione le idee, avvicina le persone, creare un feeling straordinario all’insegna delle idee, dei pensieri, del confronto.
D’altronde è stata un’edizione particolarmente interessante e talmente coinvolgente da creare uno straordinario clima d’attesa: «È vero – conferma Maria Teresa Marzano - il clima di attesa che ha contrassegnato quest’edizione è stato fortissimo, confermato dalla curiosità e dall’interesse con cui gli spettatori hanno seguito i diversi appuntamenti: un pubblico che ogni anno diventa sempre più attento e partecipativo. Per noi è una grande soddisfazione, nello stesso tempo sentiamo la responsabilità di garantire un’offerta qualitativa sempre di altissimo livello».
Ed i numeri parlano chiaro. Cinque giorni e oltre duecento ospiti per una kermesse che ha visto la presenza di almeno trentamila spettatori. Numerosi, poi, sono stati gli incontri che hanno registrato quello che in gergo tecnico si definisce il sold-out. È successo per la serata che ha visto protagonista Mogol, icona della musica leggera italiana, che ha ammaliato il pubblico del festival. Grande entusiasmo anche per lo spettacolo musicale di Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti e per quello di Riccardo Sinigallia, uno dei cantautori più creativi e originali degli ultimi vent’anni. Ed ancora: Mimmo Lucano, Aboubakar Soumahoro, Tommaso Michelangelo, alias Filippo Sartori di Un posto al sole. Indimenticabili gli incontri con Cristina Parodi, Valentino Picone, Mario Tozzi, Antonio Padellaro, Valerio Massimo Manfredi, Paolo Borrometi, Giorgia Würth, Aisha Cerami.
«Il successo di quest’anno conferma l’intuizione avuta anni fa dal Sistema Bibliotecario Vibonese, promotore del festival: offrire un’occasione a Vibo Valentia – spiega non senza soddisfazione Gilberto Floriani – di entrare in contatto in modo stabile e organico con il dibattito culturale che si svolge sul piano nazionale. L’affluenza nei giorni del Festival a Palazzo Gagliardi e nelle altre location dimostra che questa città ha voglia di confrontarsi e di aprirsi alle diverse realtà».
Floriani ha posto l’attenzione su un altro aspetto non meno importante per la buona riuscita del Festival Leggere&Scrivere, il ruolo degli sponsor: «Il rapporto tra il mondo dell’impresa e quello della cultura è fondamentale per lo sviluppo del territorio, il mio auspicio è che si innesti un circolo virtuoso». In primo piano anche l’interesse delle istituzioni: «Siamo grati alla sottosegretaria di Stato del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Anna Laura Orrico per le parole di apprezzamento avute per il nostro festival».
Quindi, aggiunge: «Il mio ringraziamento va in primo luogo a Maria Teresa Marzano, che ha saputo anche quest’anno arricchire il format di nuove suggestioni, offrendo un programma che ha coperto un ventaglio ancora più ampio di gusti e interessi».
Altrettanto importante il particolare che l’affluenza di pubblico ha avuto come effetto un ottimo andamento di vendite libri. I visitatori non si sono sottratti al rito del selfie e del firmacopie con i loro autori preferiti. Il bookshop all’interno di Palazzo Gagliardi ha fornito anche una specie di classifica dei libri più acquistati, che ha visto tra i campioni delle vendite Mario Tozzi con Com’è nata l’Italia (Mondadori), Valerio Massimo Manfredi con Sentimento italiano (SEM), Paolo Borrometi con Un morto ogni tanto. La mia campagna contro la mafia invisibile (Solferino) ed Enrico Galiano con Tutta la vita che vuoi (Garzanti).
Il successo del Festival Leggere& Scrivere è anche nella sua formula. Infatti, il Festival non è solo un appuntamento con i libri ed i suoi autori: è molto altro ancora.
L’arte e le espressioni figurative sono state, ad esempio, ancora una volta una componente molto apprezzata. In occasione del Festival, anche per questa edizione Palazzo Gagliardi ha ospitato uno spazio d’arte curato da Antonio La Gamba, con le installazioni di opere della Bottega Aperta Limen. Da sottolineare, inoltre, l’esposizione I Guardiani della Foresta, il frutto di quattro anni di lavoro del fotografo vibonese Roger Lo Guarro. Palazzo Gagliardi ha, inoltre, ospitato lo spazio d’arte curato da Antonio La Gamba, con le installazioni di opere della Bottega Aperta Limen. Due importanti mostre hanno visto protagonisti Gino Achille e i suoi affettuosi disegni che hanno rievocato la vecchia Monteleone e Giuseppe Morello che ha messo in mostra un’insolita ripresa fotografica della storica Affruntata di Vibo Valentia.
Ed ancora, lo spazio Leggere&Scrivere Junior, curato da Katia Rosi, con i suoi 30 appuntamenti in programma: workshop, laboratori e una ricca serie di altre iniziative. Una splendida esperienza che ha fornito ai più piccoli l’occasione per crescere attraverso la cultura, scoprire il mondo dei libri e stimolare la fantasia dei bambini.
Inoltre, per il terzo anno consecutivo il Festival Leggere&Scrivere ha reso omaggio alla violinista vibonese Greta Medini, scomparsa prematuramente nel 2016, con la rassegna Greta à jamais, a cura di Giovanni Puddu. «Questa manifestazione è stata un’iniziativa nobile nei confronti di questa città» ha affermato Antonia Comito, la pianista vibonese che ha accompagnato al pianoforte il baritono Lucio Gallo.
«Il ricordo di Greta è quanto mai vivo per tutti noi – ha aggiunto la pianista - È bello ricordare il suo talento attraverso una manifestazione che fornisce spazio anche ai giovani musicisti».
Insomma, un Festival in grado di curare ogni aspetto nel variegato panorama artistico-culturale, senza però cadere nello scontato, sempre con i giusti ritmi ed al passo con i tempi e le esigenze di ogni generazione. Perché Leggere&Scrivere si è affermato anche come evento social: i profili Facebook e Instagram hanno avuto un aumento del 30% di interazioni rispetto all’anno scorso. Incremento che ha riguardato anche la presenza sui media nazionali.
È il caso di dire: “Missione compiuta”!
Anche quest’anno lo straordinario successo è la conferma che l’obiettivo è stato raggiunto, così come volevano gli organizzatori.
«La nostra idea principale – conferma Gilberto Floriani – era quella di mettere Vibo Valentia e la Calabria al centro del dibattitto culturale, opponendo alla ‘sindrome della marginalità’, la capacità di puntare sulle potenzialità del territorio, sulla sua energia creativa, sulla volontà di misurarsi e confrontarsi con gli stimoli provenienti dall’esterno».
«La sfida era quella di offrire un ventaglio di tematiche sempre più ampio e di voci diverse e anche conflittuali tra loro – ribadisce il direttore artistico Maria Teresa Marzano – perché crediamo nel valore della diversità e del confronto critico: l’educazione alla libertà è prima di tutto educazione all’ascolto ed è bello riconoscere nel pubblico, ogni volta di più, questa attitudine all’apertura: l’ambizione, nel nostro piccolo, è di costruire ponti dove si sollevano muri e lavoriamo di continuo in questa direzione».
È il caso, allora, di augurare “buon lavoro”… e che non si fermi qui!