Il 6 febbraio è la data della giornata mondiale della sicurezza in rete promossa dall’Unione Europea. Il Consiglio regionale della Calabria ha ospitato per l’occasione un forum di approfondimento con gli studenti di tutte le scuole della provincia di Reggio Calabria.
L’evento, organizzato dal Club Kiwanis di Bagnara in collaborazione con l’Istituto Ambientale regionale, è stato caratterizzato dallo slogan “Create, connect and share respect: a better internet starts with you” (Crea, connetti e condividi rispetto: un internet migliore inizia con te). L’obiettivo della giornata è stato quello di sensibilizzare ragazzi sull’uso consapevole della rete e sul ruolo che ogni cybernauta deve svolgere affinché internet sia un contenitore interattivo positivo e sicuro. Responsabilità e consapevolezza dunque, devono essere caratteristiche imprescindibili per arginare il fenomeno drammaticamente crescente del cyberbullsimo e della propaganda d’odio in rete.
I lavori moderati da Edoardo Castronuovo, docente dell’Università per Stranieri di Reggio Calabria, hanno visto la partecipazione di tecnici e relatori di qualità che con i loro in interventi hanno dato un contributo importante sulla comunicazione dei danni potenziali che tale fenomeno causerebbe, senza una dovuta ‘educazione virtuale’.
Oltre ai saluti istituzionali a cura di Silvana Salvaggio, presidente Kiwanis Bagnara, del Consigliere regionale Arruzzolo, di Giuseppe Rotta, Presidente del CoReCom, di don Pietro Sergi, delegato alla Scuola per la diocesi di Reggio Calabria e di Fabio Martino, Presidente dell’Istituto Ambientale regionale, sono intervenuti la dott.ssa Mesiano, psicologa dell’Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, Patrizia Vetere, psicoterapeuta, Anna Nucera, dirigente dell’I.t.i. Vallauri-Panella e soprattutto, i vertici della Polizia Postale di Reggio Calabria. La trasformazione digitale sta interessando tutti i settori della nostra economia e cambierà profondamente la società. Con un risultato: si è tutti all’interno della dimensione digitale dove i confini fra Stati sono labili e dove cittadini, organizzazioni, aziende grandi e piccole, cyber-criminali di ogni zona geografica si trovano a 100 millisecondi di distanza tra loro.
I presidi di sicurezza della vita materiale non hanno un corrispettivo sul digitale. La grande sfida è la sovranità nella dimensione digitale quindi. La tesi più ragionevole vuole che non si possa applicare la tradizionale sovranità degli Stati online. Il digitale è per natura globale e privo dei confini. L’esigenza è quindi quella di una gestione più estesa, che parta dalle scuole e soprattutto che coinvolga i ‘primi educatori’, ossia genitori e insegnanti.
Dopo un’ampia relazione sul cyberbullismo, sull’utilizzo sicuro di Internet e delle nuove tecnologie online, sulla lotta ai contenuti illegali, sull’utilizzo consapevole dei social network, i relatori in un coro unanime hanno definito l’esigenza di far accrescere la cultura della sicurezza, soprattutto nelle fasce d’età più giovani. E’ su di loro che occorre investire prevenzione e consapevolezza digitale.