L’ Ufficio scuola e famiglia della diocesi di Reggio Calabria ha promosso con il patrocinio del Consiglio regionale della Calabria, la 41^ Giornata della vita.
Un momento di approfondimento e dibattito con le scuole di Reggio Calabria. ‘Germogli di speranza’ è stato il titolo dell’evento che ha visto i protagonisti gli studenti, i quali, con i loro interventi hanno movimentato e animato il confronto con i relatori. Coordinato da don Simone Gatto, direttore dell’Ufficio famiglia diocesano, il convegno ha messo al centro della discussione il futuro e le speranze delle nuove generazioni, coltivate in una terra che apparentemente sembra abbia smesso di credere in loro.
Il magistrato Augusto Sabatino, moderatore per l’occasione, ha dato la parola ai relatori attraverso un unico filo conduttore: giovani e prospettive future. Il prof. Andrea Filocamo, docente di Economia e Mezzogiorno all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, nonostante il contesto socio - economico non sia dei migliori ha invitato gli studenti a non disperdere la fiducia in questa terra, suggerendo loro di impegnarsi a cogliere le opportunità che una buona formazione e un’autentica dedizione, possono offrire.
Anche Vincenzo Linarello, presidente della cooperativa Goel, attraverso il racconto della sua esperienza in terra di ‘ndrangheta, ha voluto incoraggiare i ragazzi ad essere intraprendenti e coesi: “Io, ho personalmente sperimentato che le cooperative, in una terra maledetta come la nostra, e non solo, possono rappresentare uno strumento formidabile per fare squadra e rendere forti i propri componenti. Insieme si è più forti ed è più facile creare speranza. Ma la speranza richiede fatica e sacrificio. Sempre. Riuscire a maturare speranza, di per sé, è un fattore di cambiamento. I giovani di oggi hanno smesso di sognare e di sperare; per questo la sola prospettiva di futuro può rendere ambizioso chi crede nelle proprie possibilità e nell’opportunità di vedere realizzati i propri sogni nella terra d’origine.”
La psicologa Nancy Rizzi ha coniugato il valore del lavoro con quello dell’amore, definendoli pilastri irrinunciabili della vita di ognuno e soprattutto dei più giovani – “Lavoro e amore sono fondamentali per un processo di ricerca di felicità. Sono sinonimo di emancipazione e di libertà. Ai nostri giovani per troppo tempo è stato eluso il diritto ad essere felici.”
Tra gli ultimi interventi e soprattutto tra i più toccanti c’è da registrare quello di suor Elena Traiano che ha condiviso la su esperienza di accoglienza, cura e sostegno nei confronti di ragazze sole, abbandonate e costrette alla prostituzione. Ha sensibilizzato i ragazzi intervenuti al confronto ‘a vivere la vita come un dono e non sprecandola dietro falsi miti’.
Ha chiesto loro di vivere le proprie passioni con dignità e soprattutto libertà.
La parte conclusiva della ‘Giornata della vita’ è stata caratterizzata dalla consegna degli attestati e dei premi alle classi che si sono impegnate nella realizzazione dell’intero evento.