Un evento sportivo dall’altissimo contenuto sociale. L’inaugurazione di un campo di calcio all’interno del carcere “Panzera” di Reggio Calabria, nella sezione Cariddi, ha un valore altamente simbolico e al contempo, restituisce un messaggio forte di speranza a quanti sono obbligati Un evento sportivo dall’altissimo contenuto sociale. L’inaugurazione di un campo di calcio all’interno del carcere “Panzera” di Reggio Calabria, nella sezione Cariddi, ha un valore altamente simbolico e al contempo, restituisce un messaggio forte di speranza a quanti sono obbligati a scontare pene detentive.

La direttrice del carcere “Panzera” di Reggio Calabria, Maria Carmela Longo e l'ex calciatore Salvatore Schillaci
La detenzione non deve avere un valore esclusivamente punitivo, ma deve caratterizzarsi attraverso un percorso socio-rieducativo che rafforzi quei vincoli costituzionali che difendono la dignità umana all’interno delle mura carcerarie.
Un contesto nazionale in cui il sovraffollamento e le condizioni delle carceri - ai limiti delle violazioni dei diritti umani -risultano essere delle ‘condizioni di criticità’, a tal punto che anche la Corte Europea, dopo la “sentenza Torreggiani”, si espresse duramente contro l’Italia, condannandola.Il carcere Panzera di Reggio Calabria, invece, gode di una virtuosa controtendenza rispetto allo scenario nazionale. Infatti, anche grazie all’apertura di un ‘distaccamento’, la casa circondariale di Arghillà, il carcere reggino, egregiamente diretto da Maria Carmela Longo, è tra i più efficienti d’Italia.

Non solo per la gestione dei detenuti, ma soprattutto per i percorsi sociali e i programmi formativi che sono predisposti all’interno dell’attività rieducativa. E tra questi c’è lo sport, che grazie al completamento di un campo di calcio, reso possibile con i fondi della “Cassa delle ammende”, renderà più dignitoso, ‘leggero’ e più umano il percorso di detenzione dei carcerati.
L’inaugurazione del campo è stata caratterizzata da un “triangolare”, nel quale si sono sfidate la compagine degli amministratori locali, la Reggina Calcio e la squadra dei detenuti.
Alla presenza della stampa, la direttrice ha presentato la nuova struttura, che ha visto la luce dopo anni di lavoro: “Una grande emozione.

Un lavoro lungo anni e avvalorato dalla collaborazione tra detenuti e personale penitenziario, del quale vado estremamente fiera”. Accolto come un momento di gioia e di soddisfazione, l’evento ha avuto un ospite di eccezione, l’ex campione di Italia ’90 Toto Schillaci : “Io, simbolo del riscatto del meridione attraverso lo sport. A voi auguro un futuro migliore di questo presente” .
Sono intervenuti oltre al consigliere metropolitano Nino Castorina che è stato il promotore dell’iniziativa- “Rieducare e reinserire attraverso lo sport! Per questo abbiamo pensato a questo momento” - in rappresentanza del Consiglio regionale, il capo gabinetto del presidente Nicola Irto, Ugo Massimilla che ha sottolineato l’alto valore umano dell’iniziativa: “L'inaugurazione di un campo di calcio in un carcere, frutto di un lavoro sinergico tra detenuti e amministrazione penitenziaria, ha un valore umano straordinario.

A Reggio Calabria, oggi si assiste al perfezionamento di quelle garanzie costituzionali che riconoscono la detenzione non già per il suo scopo afflittivo ma per il suo percorso rieducativo e sociale”. Il consigliere regionale (delegato allo sport) Giovanni Nucera ha messo in risalto il percorso di condivisione portato avanti dai detenuti con l’amministrazione penitenziaria, mentre il delegato del sindaco Falcomatà, Antonino Zimbalatti, ha voluto pubblicamente riconoscere lo sforzo e il duro lavoro che la direttrice Longo sta profondendo da diversi anni: “Un carcere che grazie alla sua instancabile guida – Maria Carmela Longo - sta puntando alla salvaguardia dei diritti umani dei detenuti, attraverso molti percorsi di socializzazione e attraverso la creazione di nuovi ambienti e nuovi spazi.”

Infine, tra gli interventi più accorati c’ è stato quello della responsabile nazionale del Forum dei Giovani, Flavia Cerquoni, nonché consigliera metropolitana di Roma Capitale, da anni impegnata nella battaglia a favore dei diritti dei detenuti, che - citando Antoine de Saint-Exupéry -ha voluto omaggiare il servizio svolto con passione e dedizione della dottoressa Longo, alla quale riconosce il merito di avere rivoluzionato l’istituto carcerario di Reggio Calabria: “L’importante non è prevedere il futuro ma renderlo possibile.”