Ricorrono oggi 18 anni dall’omicidio di Francesco Fortugno. Fortugno, che è stato vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, venne ucciso, a 54 anni, il 16 ottobre 2005 a Locri, nel giorno
delle primarie de “L’Unione”, all'interno del seggio, in un agguato, da un killer a volto coperto, legato alla ‘Ndrangheta, con 5 colpi di pistola.
“A 18 anni dall’assassinio di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale, la Calabria ha il dovere non solo di commemorare un uomo onesto, ma anche di rafforzare quotidianamente le ragioni della legalità e dello stato di diritto”.
Lo afferma, in una nota, Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, ricordando l’assassinio del vicepresidente del Consiglio regionale calabrese avvenuto a Locri il 16 ottobre 2005.
Insieme ad Occhiuto, anche il presidente del consiglio regionale Filippo Mancuso ha voluto ricordare Franco Fortugno: “La Calabria e il Consiglio regionale ricordano con orgoglio Franco Fortugno – ha detto Mancuso – non un ricordo rituale e freddo, bensì caratterizzato dalla convinzione che la criminalità organizzata, anche grazie alla solidità etica e alla fermezza istituzionale di politici come il vicepresidente del Consiglio regionale assassinato dalla ‘ndrangheta a Locri il 16 ottobre 2005, può e deve essere debellata”.
“Costituisce un disvalore assoluto – aggiunge Mancuso – che va contrastato non soltanto con l’azione delle forze dell’ordine e della magistratura, a cui non finiremo mai di essere grati per l’impegno quotidiano che dispiegano, ma anche attraverso una reazione vigorosa, coraggiosa e sempre più corale di tutta la società civile. Spetta a tutti noi, adoperarci con coerenza e determinazione, affinchè il lascito politico, morale e civile di Franco Fortugno permei ancor di più le Istituzioni pubbliche e sia conosciuto dalle nuove generazioni. A Maria Grazia Laganà e ai suoi figli – conclude – rinnovo, a nome dell’Assemblea legislativa la cui Aula è intitolata a Franco Fortugno, i sentimenti più sinceri di vicinanza e solidarietà”.