Oltre trent’anni di professione forense, l’hanno portato ad essere tra i maggiori esperti nel Paese di diritto industriale e d'autore.
Il professore Aldo Fittante, calabrese incondizionatamente innamorato della sua terra, si racconta a ‘Calabria on web’ sviscerando il suo legame col territorio - “Sono calabrese e sono pronto a dare una mano alla mia regione in ogni momento”.Vive a Firenze e nel corso della sua lunga carriera si è occupato di materie e attività diverse: avvocato cassazionista e docente all’Università di Firenze, ha ricoperto il ruolo di consigliere giuridico di diverse istituzioni nazionali e internazionali, tra cui la Commissione parlamentare di inchiesta sui 'Fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale'; è stato consulente giuridico del Parlamento Europeo occupandosi dell’elaborazione della direttiva in materia di 'Protezione giuridica dei disegni e dei modelli'. E’ stato membro della Commissione ministeriale di studio istituita per l’elaborazione del 'Codice della proprietà industriale', ed ha partecipato alla stesura della riforma che ha dato vita alle 'Sezioni specializzate in materia di impresa' presso i Tribunali. Consulente di numerose associazioni di categoria, tra cui Confindustria e CNA, di diversi Consorzi di imprese e di enti istituzionali.
Una vita professionale, quella di Fittante ricca di premi. In ultimo, non certo per importanza, il riconoscimento di avvocato dell’anno per il diritto d’autore. Materia che interessa un ampio ventaglio di settori, tanto delicati, quanto strategici.
“In questo momento storico - spiega Fittante - la ricerca e l’innovazione rappresentano attività fondamentali, che stanno raggiungendo sviluppi e traguardi inaspettati e che, soprattutto nel settore green, assumono un ruolo centrale per tutti noi, poiché ci consentono di costruire un domani migliore”. Un radicale cambio d’approccio che il settore d’impresa ha maturato proprio nell’ultimo periodo storico, infatti, secondo lui “Se si paragonano le aziende di dieci anni fa con quelle di oggi, i principali asset delle prime erano costituite da beni materiali, mentre quelli delle seconde sono rappresentati da titoli di proprietà industriale, si pensi al marchio, che contraddistingue i prodotti e che rappresenta un’autentica ricchezza”.
Il diritto dell’innovazione è il diritto del futuro, n’è fermamente convinto Fittante: “La normativa sul diritto industriale e d’autore, o meglio, sul “diritto dell’innovazione”, ha proprio lo scopo di tutelare la ricerca e la sua concretizzazione pratica, e cioè i brevetti, le invenzioni e, appunto, le varie “innovazioni”.
Infatti tra le sue aree di interesse, e oggetto di studi, trova ampiamente spazio l’attenzione verso il Made in Italy, un brand da tutelare e valorizzare per la strutturazione economica e commerciale del nostro Paese. Un approccio identitario economico che Fittante ha cercato di traslare in Calabria con l’idea di sviluppare concretamente un ‘Made in Calabria’ in grado di mettere in vetrina le tante eccellenze della nostra terra. “L’Italia è un paese di inventori. E la Calabria è una terra ricca di eccellenze e patrimoni inestimabili. Come italiani, ma soprattutto come calabresi, abbiamo dentro di noi una innata riserva aurea di idee e di capacità innovativa. A mio parere dobbiamo quindi migliorare non tanto l’inventiva, quanto piuttosto la capacità di tutelarla. Il focus della mia attività si concentra proprio su questo: la tutela delle idee, che sono una parte fondamentale del nostro patrimonio e che ci possono guidare verso un futuro di prosperità”.
Infine, il professor Fittante si sofferma sul rapporto con la sua Calabria. Lui ci torna spesso e sempre con estremo piacere - “Qui ho la mia casa e le mie radici, e mantengo relazioni stabili sia con la città di Catanzaro che con tutto il territorio”.
Ma ci racconta anche delle difficoltà che una terra meravigliosa come la nostra deve affrontare per colmare un gap storico con le altre regioni d’Italia - “La realtà calabrese è complessa e vive purtroppo situazioni di grande difficoltà. Le ragioni del mancato sviluppo sono in gran parte da ricondursi, a mio parere, alla mancanza di strategie di investimento a lungo termine e alla scarsa consapevolezza delle risorse che questo magnifico territorio ha da offrire”.
Fittante parla delle ricchezze caratterizzate da quasi 1000 chilometri di costa: risorse e strumenti economici preziosi per il settore turistico e alberghiero - “Per valorizzarle potrebbero essere elaborate delle linee guida dettagliate e precise, prendendo in prestito metodi e idee che si sono dimostrati vincenti in altri settori, con lo scopo di creare un’offerta del tutto unica, un “mood calabrese” da offrire sia ai turisti nazionali che internazionali, basato sulle peculiarità del territorio”.
E ancora, suggerisce - “Un’altra idea potrebbe essere quella di selezionare e impiegare, mediante la creazione di agenzie territoriali per lo sviluppo e la formazione, 1000 giovani brillanti, laureati in economia, in ingegneria, in agraria, in scienze forestali e in informatica, al fine di implementare l’economia e l’immagine del territorio Calabrese e lavorare allo sviluppo di un progetto di informatizzazione della Pubblica Amministrazione che miri alla sua modernizzazione. Fondamentale, poi, è l’investimento sulla valorizzazione dei centri storici e dei borghi, che potrebbe essere fatto promuovendo il turismo naturalistico ed enogastronomico ed investendo sulle aree protette, specialmente quelle di maggior pregio come l’Aspromonte e la Sila”.
"Una visione di futuro - conclude Fittante - si costruisce se si ha la forza di fare uno scatto, un cambiamento, valorizzando le risorse presenti e sviluppando strategie nuove con programmi concreti che non guardino al breve periodo ma che costruiscano l’agenda di 'Calabria 2030'".