Un viaggio nella magia degli anni’80 tra ricordi, passioni e velate nostalgie.
Nel mezzo, l’amore per i colori giallorossi del Catanzaro Calcio: il libro “L’Anno più bello”( casa editrice La Rondine) scritto da Pier Vincenzo Gigliotti miscela sapientemente la fluidità della narrazione con le forti sensazioni vissute da un ragazzo, l’autore del libro, che nel 1982 ha vissuto una girandola di emozioni: la fine della scuola Media e l’approccio al liceo Classico; i primi amori adolescenziali; il legame della famiglia; la conquista della Coppa del mondo della Nazionale azzurra nella indimenticabile finale contro la Germania e, non ultimo, il settimo posto in classifica del Catanzaro in serie A, con la finale di Coppa Italia svanita nella sfortunata semifinale giocata contro l’Inter.
“L’idea di scrivere questo libro – spiega Pier Vincenzo Gigliotti – è nata riflettendo su ciò che il calcio può raffigurare per una generazione di ragazzi, che ha vissuto e soprattutto sognato attraverso le prodezze dei propri beniamini sul terreno di gioco. La squadra del Catanzaro ha rappresentato, nel 1982, qualcosa di speciale che va al di là del mero gesto sportivo perché un pallone che rotola ha la forza di fare crescere una comunità, di essere un volano di riscatto sociale per una intera città. Quella città, Catanzaro, che ha sognato di vincere la Coppa Italia così da aprire la porta all’Europa cancellando le distanze chilometriche ed aprendo la città stessa al confronto con nuove esperienze culturali e sociali. Il mio libro vuole essere uno sprono alla generazione di oggi ad essere meno social, meno apatica e più portata a vivere la passione e l’amore per la propria città apprezzandone la storia, dai vicoletti fino al mare. Il tutto senza appiattirsi davanti ad un computer o un telefonino”.
Ma il libro “L’Anno più bello” potrebbe trasformarsi in una intrigante opera cinematografica, come evidenzia l’autore.
“Questo è il mio sogno, trasformare come per magia le pagine in un film, con la partecipazione di alcuni dei protagonisti di quella incredibile e sfortunata semifinale giocata contro l’Inter. Una sorta di “film messaggio” utile a trasmettere alla nuova generazione i reali valori della vita veicolati da una partita di calcio capace di racchiudere in sé tante sfaccettature sociali ed educative da cogliere saggiamente e mettere in pratica nella vita di tutti i giorni”.