L'atleta estone ha sfidato i limiti umani e la gravità stessa camminando su una slackline tesa tra i piloni che collegano Santa Trada in Calabria e Torre Faro in Sicilia, attraversando lo Stretto di Messina.
L'impresa, preparata per un intero anno, ha visto Roose camminare su una fettuccia larga appena due centimetri, sospesa a 200 metri d'altezza sul livello del mare.
Il tentativo è stato quasi coronato dal successo, completando il percorso di 3.660 metri in meno di tre ore, precisamente in 2 ore, 57 minuti e 9 secondi. Tuttavia, un passo falso nel tratto più ripido ha compromesso il record: una caduta, causata dalla stanchezza accumulata, ha invalidato il tentativo di entrare nel Guinness dei Primati. Secondo le rigide regole del Guinness, il percorso deve essere completato senza interruzioni per essere omologato.
Nonostante la caduta, Roose ha dimostrato un incredibile coraggio e preparazione fisica, superando ampiamente il precedente record mondiale di camminata su slackline. Il percorso era costellato da sfide uniche, inclusi i venti marini e le condizioni meteorologiche variabili dello Stretto di Messina, rendendo l'impresa ancora più epica e pericolosa.
«Il vento non è stato tremendo, non spirava con la forza che temevo - ha raccontato alla fine il 32enne - il problema piuttosto era come cambiava in continuazione. In tanti anni non avevo mai affrontato una sfida del genere, il livello di difficoltà era pazzesco. È stato meravigliosamente difficile»
L'appuntamento è stato trasmesso in diretta televisiva, mostrando l'atleta sospeso nel vuoto, circondato da barche di scorta e supportato da un team di professionisti. Il suo abbigliamento tecnico, inclusi guanti per una presa sicura e una fornitura di liquidi per l'idratazione, riflette la meticolosa preparazione che ha caratterizzato questo tentativo di record.
Un evento straordinario che ha portato una visibilità senza precedenti ad uno dei tratti più suggestivi di tutto il Mediterraneo, un'opportunità unica per mostrarsi al mondo sotto una luce nuova e affascinante. La bellezza di questo tratto d'Italia, con il suo mare cristallino e i paesaggi mozzafiato, ha fornito lo sfondo perfetto per l'audace sfida, evidenziando la fusione tra la natura selvaggia e la determinazione umana.
Nonostante il verdetto finale del Guinness, Jaan Roose ha lasciato un segno indelebile nella storia della slackline, dimostrando la determinazione umana e la resilienza necessarie per affrontare sfide al limite delle capacità fisiche e mentali.