Saranno due gli allenatori calabresi presenti in Germania a Euro 2024. Due CT pronti a sorprende con le loro rispettive nazionali ed a portare in alto la loro terra, la Calabria.
Di Domenico Tedesco ne avevamo già parlato su Calabriaonweb nel febbraio scorso clicca qui quando fu nominato allenatore della nazionale di calcio belga. Nato a Rossano, cresce, studia ed inizia ad allenare in Germania, dove era emigrato da giovane con la famiglia. Una rapida carriera, partita dal basso, che ha portato Il 38enne ad arrivare ai massimi livelli nel campionato tedesco con lo Schalke04 prima di diventare CT del Belgio di Lukaku e De Bruyne. Tra gli allenatori europei emergenti, è attenzionato da diversi top club.
Con i "diavoli rossi" la qualificazione al prossimo campionato europeo è arrivata dopo aver dominato il girone F chiuso davanti all'Austria, seconda. Ben sei vittorie e due pareggi con 22 gol fatti ed appena 4 subiti. Sarà alla guida di una delle favorite per la conquista del titolo.
Diversa la storia dell'altro calabrese che siederà su una panchina ai prossimi europei.
Ne ha fatta di strada Francesco Calzona, da Cessaniti, piccolo comune dell’entroterra vibonese. Cinquantacinque anni, dei quali oltre 40 trascorsi lontano da casa, lontano dalla propria terra, dalla sua Calabria. Da rappresentante di caffè ad allenatore degli europei. È il viaggio che Calzona è riuscito a compiere grazie ad anni di sacrifici e impegno. “Ciccio”, come viene chiamato nell’ambiente, è partito dal basso. A 13 anni lascia la famiglia per tentare l’avventura nel mondo del calcio.
Dopo una breve esperienza da calciatore professionista nell'Arezzo e diverse stagioni nei dilettanti, inizia la carriera da tecnico nel 2004, sulla panchina della Castiglionese, società toscana impegnata nel campionato di Promozione. La stagione successiva viene ingaggiato dal Torrita. La prima esperienza come secondo di Maurizio Sarri – che aveva avuto come allenatore nel 2000 al Tegoleto – risale al 2007, sulla panchina dell'Avellino. Collabora con Sarri anche nelle successive esperienze a Verona, Perugia, Grosseto, Alessandria, Sorrento ed Empoli. Sono anni difficili per entrambi, anni di gavetta, nei quali Calzona prende appunti e impara.
Subito dopo, nel 2015, i due amici allenatori arrivano a Napoli, ereditando la squadra dal tecnico spagnolo Benítez. Dal punto di vista del gioco, sicuramente il capolavoro tattico e stilistico di Sarri, dove Calzona inizia a mettere del suo come per esempio l’invenzione di Mertens come 'falso nove', posizione che porterà il belga a segnare 113 reti in 295 partite.
Nell'estate del 2020, dopo essere rimasto fermo due anni, viene ingaggiato dal Cagliari, come allenatore in seconda di Eusebio Di Francesco per poi tornare, dopo tre anni, a Napoli nel 2021, dove aveva lasciato un ottimo ricordo come professionista, stavolta come secondo di Luciano Spalletti, con il quale costruisce la squadra che l’anno successivo vincerà lo scudetto.
L'estate successiva, agosto 2022, arriva la prima vera e propria esperienza alla guida di una squadra di alto rango. A Bratislava, capitale della Slovacchia, dove è stato chiamato per guidare la nazionale. La sua Slovacchia ha dimostrato sul campo di avere molte idee della squadra di Spalletti, che Calzona a Napoli aveva definito "un innovatore del calcio".
In Slovacchia ha ritrovato Marek Hamsik, il capitano che ha salutato la sua nazionale dopo il match con l’Islanda, e ha saputo valorizzare i talenti di Skriniar, Kucka e Lobotka, oltre a lanciare promesse come Suslov, autore del gol decisivo a Reykjavik nella vittoria sull’Islanda per 4-2 che è valsa la qualificazione per la terza volta consecutiva nella sua storia a un europeo. Un successo non casuale che ha lanciato il tecnico calabrese nel panorama internazionale.
Calzona nonostante lo scetticismo iniziale dei media e dei tifosi slovacchi ha conquistato la fiducia di tutti ottenendo il rinnovo automatico del contratto, legato alla qualificazione agli Europei, che ha visto la Slovacchia centrare l'obiettivo chiudendo al secondo posto il gruppo J, dietro al Portogallo, con sette vittorie un pareggio e due sconfitte, con 17 gol fatti e 8 subiti. Come in un set, buona la prima da allenatore.
Un capolavoro quello di "Ciccio" da Cessaniti che dei cinque allenatori italiani qualificati a Euro 2024 (Luciano Spalletti con l'Italia, Vincenzo Montella con la Turchia, Marco Rossi con l’Ungheria, Domenico Tedesco con il Belgio) per due buone ragioni. La prima: la Slovacchia non è esattamente la più forte tra le nazionali continentali. La seconda: Calzona è quasi del tutto sconosciuto in Italia, tranne che tra gli addetti ai lavori.