Eleggere Bianco, cittadina della Doc più antica d’Italia (2500 anni), a capitale dei Palmenti - le antiche strutture dedicate alla pigiatura dell’uva che parlano di una storia identitaria di una vallata - La Verde - fra le più suggestive della Calabria per gli insediamenti archeologici e la bellezza della natura, progettando un futuro di ritorno all’agricoltura che veda protagonisti i giovani e la loro capacità di coniugare innovazione e tradizione.
Questo il leit motiv dell’incontro a Bianco, per la presentazione del progetto “Palmenti rupestri mediterranei” che ha visto tra i soggetti istituzionali la Regione Calabria, il Comune di Bianco, l’Università Mediterranea assieme al “Museo del Vino La Verde”, alla rete di impresa agricola “Vigne del Greco di Bianco” ed all’associazione nazionale Città del Vino. Una quattro giorni ricca di iniziative, incontri e visite guidate dedicate anche ai giornalisti giunti sulla “Costa dei Gelsomini” per l’interessante press tour.
L’idea del prof. Attilio Scienza dell’Ateneo di Milano, oltre che su “un amore a prima vista”, muove da studi e ricerche ed ha trovato nel sindaco di Bianco, Aldo Canturi, convinta adesione.
“Un progetto ambizioso e potenzialmente foriero di grandi opportunità” - ha rilanciato Canturi che ha poi soggiunto: “Siamo sulla strada giusta ma serve un salto di qualità nel rapporto con il mondo imprenditoriale e nella vendita e commercializzazione di un prodotto di nicchia che può crescere solo dando risonanza internazionale ai palmenti. No ai campanilismi; i palmenti sono icona millenaria di una storia che abbraccia la fiumara La Verde. Opportunità per far restare qui i giovani con l’utilizzo turistico e culturale di questi straordinari reperti”.
Tra i rappresentanti istituzionali, presente, fra gli altri, anche il vice sindaco di Bianco Pasquale Ceratti e il Presidente del Consiglio comunale Claudio Saporito.
Nel comunicare preliminarmente l’assenza del presidente Oliverio, impegnato in una concomitante riunione sul futuro dell’aeroporto di Crotone, il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Sebi Romeo ha detto: “I contenuti di questo convegno fanno parte a pieno dell'orientamento politico-amministrativo della Regione Calabria. I palmenti rappresentano una grande occasione di sviluppo.
Siamo a Bianco ma ragioniamo in termini di comprensorio. Più forze ha il comprensorio più forze ha la Calabria. Ricchezza di un territorio che può produrre altra ricchezza in termini occupazionali ma anche in termini di conoscenza e dunque sul piano turistico. Le specificità - ha concluso Sebi Romeo - vanno valorizzate all'interno di una strategia più ampia. Dobbiamo anticipare i processi perché abbiamo le intelligenze e le capacità. Tutte le istituzioni: Regione, Città metropolitana ed Associazione di produttori dovranno essere unite ed impegnarsi a sostenere questa iniziativa perché darà sviluppo e progresso a questo comprensorio”.
Con il suo appassionante eloquio, il prof. Scienza ha chiesto provocatoriamente all’uditorio nella sala del Consiglio comunale di Bianco: “Vi domanderete perché un uomo del Nord venga qui a raccontare la storia dei palmenti. Ebbene, il mio interesse iniziò con il coinvolgimento del prof. Fabrizio Sculli. Mi si aprì un mondo straordinario, unico: se la coltura del vino in Italia non avesse il contributo della Calabria, sarebbe più povera. La Calabria è un grande centro di variabilità che ha generato vitigni unici che non hanno riferimento in nessuna parte d'Europa.
È un'isola dal punto di vista culturale e genetico, caratteristica prima considerata negativa ma che ora può diventare positiva se la si comunica nella sua originalità. Dobbiamo fare in modo che i talenti di questa terra siano amplificati. E, in questo senso, si potrebbe pensare ad un centro studi sui palmenti del Mediterraneo per occasioni di incontri di scientifici di livello internazionale”. Poi ricorre alla parabola evangelica dei talenti per evidenziare che “i palmenti sono generatori di ricchezza e non solo monumenti alla vostra storia. Devono divenire simbolo di unità, di un’aggregazione del camminare insieme”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Sant'Agata del Bianco, Domenico Stranieri: “Noi ci siamo; dobbiamo ragionare come territorio ed interrogarlo per capire le nostre forze e debolezze ed unire le intelligenze per fare sistema”.
“Un progetto di territorio” come lo ha definito efficacemente il giornalista Mimmo Vita che ha moderato con verve l’incontro con la stampa. Fino allo scorso aprile, presidente dell’Unaga, l’associazione nazionale giornalisti agricoli della Federazione Nazionale della Stampa, Vita ha portato i saluti del Segretario del Sindacato giornalisti Calabria nonché Segretario aggiunto della Fnsi Carlo Parisi. Presente all’incontro inoltre Manuela Lacaria (consigliere nazionale Unaga).
Il Dirigente generale del Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria, Giacomo Giovinazzo, recentemente insediatosi alla guida di questo comparto, ha richiamato tutti all’impegno di “trasformare quello che la storia ci ha consegnato in una opportunità di sviluppo in chiave produttiva ed economica. Non esiste ancora un consorzio unico di tutela. Serve individuare un nome che dia l’anima a questa produzione e che sappia rappresentare tutto il territorio reggino”. Poi ha richiamato l’insostituibile ruolo dei produttori, evidenziando che il Psr non serve solo per costruire elementi strutturali ma anche per cambiare processi e modalità, rifuggendo modelli esterni e mutando l’asse del management all’interno delle imprese agricoli per quel ricambio generazionale necessario alla luce della capacità dei giovani di socializzazione informatica e nel fare rete”.
Anche l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, rappresentata dal prof. Rocco Zappia, vuole essere parte attiva del progetto. “I palmenti - ha commentato il docente del Dipartimento di Agraria - sono il perno su cui ruota la vitivinicoltura in una terra dalla grande biodiversità. Si può pensare anche ad una Doc Locridea. Proposta che fa il paio con l’obiettivo, appena raggiunto, della costituzione della Dop vini di Reggio Calabria che si aggiunge a quelle di Cosenza e Catanzaro - come ha informato Domenico Modafferi, dirigente del Dipartimento Agricoltura della Regione, il quale ha tra l’altro ricordato che la misura del Por per i palmenti è la 16.9”.
Il presidente del GAL “Terre Locridee”, Francesco Macrì ha ricordato che “dalla Regione hanno avuto finanziati due progetti innovativi, uno per l’agroalimentare ed uno per il turismo e i palmenti”.
Secondo Domenico Surace (archeologo) che sta conducendo ricerche sui palmenti rupestri: “Ogni oggetto rappresenta qualcosa di più vasto: occorre dunque porre l’impianto con una realtà e la sua storia. In questo senso stiamo elaborando un atlante in un’ottica nazionale”. Infine, il professore Orlando Sculli ha ricordato la pubblicazione edita da Rubettino “I vitigni autoctoni della Locride”, il cui progetto fu finanziato da Francesco Macrì (presidente del GAL).